INTERVISTA 🎙

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“Il mio primo gol in A? Un’emozione indescrivibile. La cosa più importante, però, è che da quel gol è partita la nostra straordinaria rimonta”: l’attaccante rossoblù Gaetano Oristanio ha parlato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi. Gli esordi, la scelta di Cagliari, il momento della squadra: di seguito un estratto delle sue parole. 

L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA
“Il mio sogno nel calcio è partito da Roccadaspide, in provincia di Salerno. Mi allenava mio papà, Rosario, nella scuola calcio in cui insegnava lui: è stato buon attaccante, è arrivato sino alla C. Poi la Peluso Academy e quindi l’Inter a 13 anni. Avevo appena finito la terza media, all’inizio è stata dura, ce l'ho fatta anche grazie ai miei genitori. Ho sempre portato con me l’accento del Sud, l’attaccamento alla famiglia: mio padre, mia mamma Raffaella, mia sorella Angela. Il sole, il mare, i cavatelli di mia nonna Angela. E quando due domeniche fa abbiamo giocato a Salerno, in tribuna allo stadio c’erano un centinaio di parenti e amici, tutti lì per me. Mi hanno fatto una bellissima sorpresa”.

CAGLIARI E IL SOGNO DELLA SERIE A
“Giocare in Olanda è stata un’esperienza molto bella, sono stati due anni importanti per la mia crescita. Oggi ringrazio il presidente Giulini, il direttore Bonato, mister Ranieri: mi hanno dato una grande opportunità, ritornare in Italia, giocare in Serie A. Il mister mi sta facendo crescere, mi sta completando. È bravo ad analizzare la partita e l’avversario, entri in campo pronto e ti fa giocare sereno”.

L’ISOLA FELICE
“Qui ho trovato davvero un bel gruppo, unito, ci aiutiamo l’un l’altro. La ricetta per centrare la salvezza? Sarà proprio questa, l’unità della squadra. A Cagliari sono felice: vivo in una bella città, ho preso casa in centro. E poi c’è il mare. Mi piace andare in spiaggia quando posso, non sono uno di quelli che si rinchiude in casa a giocare alla Play. Guardo il calcio per studiare e restare aggiornato”.