
INTERVISTA 🎙️
Ospite di "Il Cagliari in diretta" su Radiolina e Videolina, il Direttore Sportivo Nereo Bonato ha fatto il punto in vista del futuro e ripercorso le tappe della stagione rossoblù, culminata con la promozione in Serie A.
LAVORO DI LUNGO PERIODO
“La volontà era quella di programmare, costruire. Tutto il Club era conscio delle potenzialità della rosa, si vedeva come le scorie della retrocessione fossero presenti e ci fosse bisogno di superare un lungo momento negativo. Siamo ripartiti piano piano, sistemando ogni tassello nel tempo. Mister Liverani non era riuscito a trasferire completamente le sue idee di gioco ai ragazzi, a un certo punto serviva una sterzata, resettare col nuovo anno come poi è successo con esiti positivi nel lungo periodo".
LE SVOLTE
“La chiave di volta nel cambiare fu a Palermo, a tre settimane dal mio arrivo a Cagliari. Bisognava prendere una decisione importante come quella di cambiare guida tecnica. Ci siamo trovati a ragionare su chi fosse l’uomo giusto, era doveroso trovare un profilo carismatico, mister Ranieri era l’uomo giusto al momento e nel posto più opportuni. A quel punto con lui e la proprietà ci siamo confrontati su ogni aspetto, tecnico e di gestione economica: Ranieri voleva tornare in Sardegna, bravo lui a fare un passo verso di noi e bravo il presidente che ha optato per un investimento molto importante. Per fortuna del Cagliari e di tutti noi quella trattativa si è concretizzata avviando un cammino difficile ed entusiasmante. La partita contro l’Ascoli è stato un crocevia fondamentale, non solo per la vittoria, ma per la mentalità. Per la prima volta, in vantaggio, abbiamo continuato a spingere anziché speculare rischiando di venire raggiunti”.
LA FORZA DELLA PAZIENZA
"Abbiamo fatto un percorso graduale. La parola chiave è stata “pazienza”. Con l’arrivo di Ranieri ci siamo guardati dentro, ragionando alla luce dei tanti infortuni che per molte settimane hanno pesato. Abbiamo cercato di dare serenità al gruppo, sapendo che magari non tutti i risultati potevano arrivare subito. In tal senso il mister è stato decisivo nel far capire come servissero lavoro, cuore, calma, fiducia quotidiana in quello che si stava facendo. E alla fine quella pazienza ha premiato, la stessa che abbiamo avuto fino all’ultimo secondo a Bari, dove l’avversario ha accusato un pizzico di tensione a un passo dal traguardo. Molte volte l’episodio è decisivo, crederci è fondamentale e solo così puoi essere premiato”.
COMPLETA ARMONIA
"Questi playoff vissuti a Cagliari sono stati qualcosa di clamoroso. Una sinergia incredibile tra tutte le componenti, una carica clamorosa che sinceramente non avevo vissuto altrove, nonostante di spareggi, playoff e campionati ne abbia giocati e vinti. Ci siamo meritati tutto quello che è arrivato per quanto abbiamo lavorato da inizio 2023. Da quando sono arrivato l’obiettivo è sempre stato quello di programmare. Ci eravamo dati un anno e mezzo per tornare in Serie A, ci siamo riusciti in anticipo e adesso bisogna lavorare andando a conciliare competitività tecnica e sostenibilità economica. È giusto avere equilibrio, la Società si è data una nuova organizzazione societaria con tre aree ben definite e che lavorano in sinergia, questo ci permette di prendere le decisioni nel modo giusto, poi è normale che si sbagli qualcosa, tutti sbagliano, nel calcio come nella vita, ma occorre limitare gli errori. Quindi nessun volo pindarico, la Serie A va affrontata con umiltà e convinzione di poter fare bene”.
VERSO IL CALCIOMERCATO
“Il budget dà una indicazione di massima, ogni situazione singola va poi analizzata per capire se si possa fare uno sforzo in più e in che tempi. Essere oculati ti permette di limitare gli errori. Dalla settimana prossima, una volta avuta contezza di chi sarà effettivamente un tesserato del Cagliari, ragioneremo sul da farsi. Come nella stagione appena conclusa, servirà ricercare la sinergia tra i più esperti e i giovani, per lasciar partire i nostri pezzi pregiati in cui crediamo dovrà arrivare una proposta indecente. Sappiamo che la Serie A è molto diversa dalla Serie B, credo che la rosa attuale sia un po' meno competitiva rispetto a quella che nel 2016 si affacciava da neopromossa, noi dobbiamo costruire guardando al medio e lungo periodo, con oculatezza e pragmatismo. Parlare ora delle singole situazioni sarebbe prematuro".