INTERVISTA 🎙

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Avvolti dalla bandiera dei quattro mori, i sardi Simone Aresti e Marco Mancosu hanno parlato con i media al termine della festa promozione all’Unipol Domus, dove la squadra ha ricevuto davanti ai suoi tifosi la Coppa Nexus, il simbolo della vittoria dei playoff che riporta il Cagliari in A. “È un’emozione incredibile: la retrocessione è stato un momento devastante della mia vita. Vincere in questo modo, in rimonta, con tutto un popolo che ci ha spinto, è stato qualcosa di molto forte”, ha detto il portiere. “Questa promozione è stupenda, sinceramente inaspettata: anche se avevamo cambiato marcia, alcune gare alla fine - penso anche a quella in regular season con il Parma - non sembravano darci tante chance. Invece abbiamo riportato il Cagliari dove merita, in Serie A!". 

IL FILM DELLA STAGIONE
“È stato come ricostruire dopo l’esplosione di un’atomica. Siamo partiti così così: la squadra cercava di imporre il proprio gioco, non era tutto da buttare, ma gli episodi non andavano a nostro favore. I risultati non arrivavano, l’ambiente era depresso. Poi l’arrivo di Ranieri ha cambiato tutto, è scoccata la scintilla che aspettavamo. Ho vinto anche altri campionati in carriera, ma così è bellissimo. Ci credevamo tutti, anche al 90’ ieri sera pensavamo che sarebbe arrivato l’episodio favorevole. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ogni sardo si sente questa vittoria, è fantastico”, dice Aresti. “I momenti più significativi della stagione? Oltre al gol Pavoletti, sarebbe facile rispondere così alla domanda, dico senza dubbio la rimonta con il Parma in casa. Erano segnali che saremmo davvero potuti arrivare sino in fondo. La situazione più difficile, la gara in casa contro il Perugia: nonostante la vittoria c’era stata la contestazione, è stato un momento duro per tutti", afferma il fantasista.

MISTER RANIERI
“Per me è un visionario”, dice Mancosu. “Legge le situazioni prima che accadono. Lo vedi anche da come ha preparato la gara di Bari: sembrava una formazione difensiva all’inizio, ma lui sapeva già dove andare a parare. È impressionante nelle letture, spero di portarmele dietro, anche se magari è proprio una doto naturale. Lui può davvero ribaltare situazioni che sembrano compromesse”. Gli fa eco Aresti: “Oltre alle sue qualità tecniche di cui ha già parlato Marco, a livello umano mister Ranieri riesce a far dare sempre il 110% ai suoi calciatori, una qualità che non ho visto in nessun allenatore in carriera. E questo ti fa fare il sato di qualità, ti far andare oltre: la sua carriera parla per lui”.

UNA TERRA, UN POPOLO, UNA SQUDRA
“Prima di essere calciatore sono stato tifoso del Cagliari e anche da piccolo faccio fatica a ricordare un rapporto così forte tra squadra ed ambiente. Abbiamo capito che se siamo così uniti, diventiamo un qualcosa di unico al mondo”, le parole di Aresti. “Ho chiesto a Pavoletti se dal suo arrivo avesse mai visto un legame del genere, la risposta è stata no, ovviamente: questa stagione sarebbe potuto finire anche con una sconfitta, ma nulla avrebbe cancellato l’entusiasmo che si è creato quest’anno. Quando però realizzi questa alchimia, poi le stelle spesso ti danno una mano, e così è successo”, ha chiuso Mancosu.