SALA STAMPA 🎙️

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“Contano i fatti più delle parole, siamo noi a dover trascinare la gente e non viceversa, dovremo farlo con il lavoro e la determinazione, i risultati saranno poi una conseguenza”. Il pensiero di Fabio Liverani è chiaro e diretto, il mister rossoblù nel giorno del primo incontro con i media traccia i contorni di un’avventura ai nastri di partenza e tutta da vivere.

VOGLIA DI INIZIARE
“Lo spirito è positivo, penso sia un’opportunità importante per me ma in generale credo che ci siamo trovati nel momento giusto per entrambi. Non potevo che accettare con entusiasmo, abbiamo tutti grande voglia, il Cagliari si completerà da qui alla fine del calciomercato e poi entreremo nel vivo con le gare ufficiali della nuova stagione”.

LA COSTRUZIONE DEL GRUPPO
“Commentare il passato, non avendolo vissuto in prima persona, è sempre complicato. Il Cagliari aveva una rosa adatta al campionato di Serie A, con giocatori di alto livello e nel giro delle Nazionali, purtroppo le cose non sono andate bene ed è normale che dopo una stagione del genere ci siano degli strascichi. Ora dobbiamo fare valutazioni a tutto tondo, ci saranno i vari movimenti in entrata e in uscita, abbiamo un direttore sportivo di esperienza e grandi capacità, con lui e la proprietà costruiremo la nuova squadra per inseguire gli obiettivi che fisseremo”.

SCELTE CONDIVISE
“Sarà un campionato molto impegnativo, come ogni anno la Serie B presenta un lotto nutrito e battagliero. I nostri obiettivi li avranno 7-8 squadre, per cui dovremo essere bravi a rimanere in corsa sino alla fine entrando immediatamente nella contesa. Che squadra costruiremo? Partiremo da una difesa a quattro e un centrocampo a tre, per il resto vedremo a mercato finito che tipo di rosa avremo tra le mani, quello che posso e voglio garantire è che avremo sempre voglia di lottare e vincere ogni gara, poi il risultato lo analizzeremo al fischio finale. Ci saranno momenti belli e più difficili, ma ciò che conta è che la squadra si identifichi con la sua gente. Non ci sono veti su nessun elemento, ci sono dei calciatori che hanno delle volontà e delle volte dividersi non vuol dire litigare bensì prendere una scelta che fa bene a tutti. Prendere dei calciatori con un entusiasmo da Serie B può essere un bene per la società, io non sono uno che mette veti ma prediligo la condivisione con il Club”.

CARATTERISTICHE PRECISE
“L’entusiasmo dovrà arrivare dai risultati, starà a noi ottenerli in fretta, trovando un’identità e diventando gruppo nel più breve tempo possibile, attraverso il lavoro mio, dei ragazzi, dello staff: dipenderà dall’alchimia, dalle scelte che faremo in sede di mercato, da tanti piccoli, fondamentali tasselli. Non possiamo dimenticarci da dove veniamo, con fame di vincere e voglia di lavorare. Chi rimarrà dovrà avere lo spirito giusto, chi arriverà potrà portarlo in dote perché avrà l’entusiasmo di chi ha scelto convintamente Cagliari”.

GIOVANI MA NON SOLO
“Se il Cagliari è riuscito a entrare nell’olimpo del torneo Primavera, dove solitamente dominano sempre le stesse società, significa che ci sono elementi di livello che si potranno valutare e che il Cagliari lavora bene da anni con il Settore Giovanile grazie a professionisti come Bernardo Mereu, Pierluigi Carta, Daniele Conti e Alessandro Agostini. Il ritiro estivo serve anche a queste valutazioni. A fine calciomercato avremo 4-5 dalla Primavera, il resto lo analizzeremo a rosa completata, il principio è che chi arriva e chi resta a Cagliari deve farlo con entusiasmo, ritenendo questa piazza un punto di partenza e non di arriva, perché il Cagliari, la Sardegna non hanno nulla da invidiare ad altre realtà”.

TIFOSI BENVENUTI
“Stiamo aspettando di completare ogni iter burocratico affinché si possa aprire il centro sportivo di Assemini ai tifosi, alla nostra gente, permettendo così loro di vedere con i propri occhi il nostro lavoro quotidiano, andando quindi oltre le mie, nostre parole. Arrivo con un ricordo bellissimo della mia esperienza da giovane calciatore della Primavera, quando era molto più difficile rispetto a oggi esordire in Prima squadra e per una serie di coincidenze non vi riuscii, e oltre agli aspetti tecnici mi sono sempre portato dietro forti e positive sensazioni di questo ambiente”.