Giulini: “Guardiamo avanti”

Giulini: “Guardiamo avanti”

Il presidente rossoblù Tommaso Giulini ha fatto gli onori di casa nel giorno della presentazione degli ultimi arrivati: mister Leonardo Semplici e il nuovo direttore sportivo Stefano Capozucca, tornato in Sardegna dopo l’esperienza del biennio 2015-2017.

Il numero uno del Club ha spaziato sui temi dell’attualità, dal rapporto col direttore alla scelta del tecnico e i motivi delle difficoltà che la squadra attraversa, chiudendo con un importante messaggio su e per Andrea Cossu: “L’ho sentito poco fa e la sua voce era pimpante, anche se è ovviamente un po’ affaticato. Le condizioni sono stabili, sono sicuro che ne verrà fuori presto, lo aspettiamo per le ultime partite quando la sua presenza sarà ancora più importante”.

ECCO SEMPLICI
“Abbiamo scelto lui per la voglia di lavorare subito con noi, mettendo grande fame e ottimismo anche di fronte alla nostra situazione. Ci ho parlato la settimana scorsa, sabato abbiamo vagliato altri profili insieme al direttore, ma la determinazione del mister di mettersi a disposizione è stata decisiva e lo ha tenuto sempre davanti a tutti fino alla decisione finale”.

IL FEELING COL DIRETTORE
“Con Stefano ci siamo sentiti parecchio in questi mesi, in estate avevo scelto Di Francesco d’accordo col direttore Pierluigi Carta, mentre il suo predecessore era, com’è noto, orientato su un altro tecnico. Abbiamo sposato un progetto e lo abbiamo difeso, adesso dobbiamo ripartire da un nuovo allenatore, un nuovo percorso, per noi inizia un nuovo campionato ed è giusto farlo con un altro direttore sportivo. Capozucca lo conosco bene, so cosa ci può dare perché abbiamo vissuto momenti importanti qualche anno fa, il suo supporto sarà importante. Pierluigi Carta rimane con noi, è una figura che stimo tanto, per questo continuerà a seguire diversi progetti tecnici del Club”.

IL PERIODO NO
“Purtroppo le cose non sono andate bene. Non ha molto senso parlare di quello che è stato, abbiamo deciso di andare avanti con Di Francesco fino alla gara contro il Torino perché eravamo tutti convinti che una svolta sarebbe arrivata. Io e i miei collaboratori, la squadra che ha sempre seguito il tecnico, pensavamo che si potesse ripartire. Purtroppo ad un certo punto bisogna capire che non serve intestardirsi ulteriormente e qualcosa andava cambiata. Dopo la gara di Genova c’è stato il match contro il Sassuolo che poteva cambiare la nostra stagione, quindi tre gare nelle quali la negatività – preferisco chiamarla così perché non credo alla sfortuna – non ci ha mai abbandonati. Siamo arrivati a venerdì con l’intenzione di svoltare nella gara contro il Torino, non è successo e allora andava presa una strada diversa per il bene del Cagliari”.

UNA MAGLIA CHE PESA
“Veniamo da mesi nei quali i risultati non sono stati all’altezza delle nostre aspettative e della storia del Cagliari. Penso che indossare la maglia rossoblù dia ai calciatori una forte responsabilità, rappresentando un popolo e una terra intera, onorando i sardi che vivono nell’Isola e che numerosi seguono la squadra oltre mare. Questo incide, i giocatori vivono qualcosa di speciale, diverso rispetto ad altre realtà. Credo che il fattore mentale sia preponderante quando parliamo delle difficoltà che abbiamo conosciuto da oltre un anno a questa parte sul campo, la rosa di questa stagione è la più forte della mia gestione e purtroppo è quella che sta avendo più problemi. Adesso dobbiamo guardare avanti, con l’entusiasmo che ci portano Semplici e Capozucca, con la voglia di ottenere una salvezza difficile ma ancora possibile. I giocatori non hanno mai cercato alibi, sanno di essere forti, di valere più della classifica attuale, di dover fare di più”.