Sipario sul girone d'andata

Sipario sul girone d'andata

Il Cagliari chiude il girone di andata a Marassi contro il Genoa. “Derby” in rossoblù tra due squadre che vivono momenti contrastanti: i Grifoni hanno il morale alle stelle, rinvigoriti dall'arrivo in panchina del nostro vecchio amico Ballardini; la squadra di Eusebio Di Francesco è a caccia di un risultato positivo che possa segnare la tanto sospirata inversione di marcia. Al netto di errori e di ingenuità, gli episodi finora non hanno mai dato una mano ad una formazione puntualmente penalizzata alla prima contrarietà: serve anche quel pizzico di fortuna, che invece è stata generosa verso altre squadre.

NANDEZ, INIEZIONE DI ADRENALINA
A Genova, Di Francesco potrà contare sul nuovo arrivo, Arturo Calabresi, e sul ritorno del Leòn, Nahitan Nandez. Superfluo stare a ricordare l'importanza dell'uruguayano nell'economia del gioco della squadra: Nandez è un giocatore poliedrico, può ricoprire tanti ruoli sempre ad altissimo tasso di rendimento e la sua presenza è una iniezione di adrenalina e garra charrùa mai fondamentale come in questo momento. Questa settimana è stata utile anche per accelerare il processo di inserimento all'interno dei gruppi dei nuovi, che hanno potuto lavorare con tranquillità e migliorare la condizione fisica; il discorso vale anche per i giocatori colpiti dal Covid, una pausa forzata che necessariamente ha influito sulla qualità della prestazioni. A Genova sarà una partita per cuori forti, ma il Cagliari arriva all'appuntamento con piena fiducia nei propri mezzi.

GENOA RIVITALIZZATO
Ballardini nel giro di un mese di lavoro ha rivoluzionato il Genoa come un guanto. L'ex mister isolano ha dato fiducia ad un giocatore come Shomurodov, letale negli spazi in verticale, e ha ritrovato i gol di Destro, bestia nera del Cagliari, e la qualità di un giocatore tanto forte quanto sfortunato come il croato Pjaca. Ma è tutta la formazione genoana nel suo complesso a dare impressione di compattezza, in tutti i reparti. Non è facile scardinare la resistenza di una barriera solida come quello di mezzo, che unisce fisicità e qualità; davanti a Perin poi Ballardini ha arretrato Radovanovic, centrocampista di ruolo, in possesso di battuta lunga e abilità per impostare la manovra, così come di imporre potenza fisica e senso dell'anticipo nell'uno contro uno con gli attaccanti avversari. Una squadra scorbutica, il Genoa, che forse non esalterà gli esteti ma di grande concretezza: un po' quella prerogativa sin qui mancata ad un Cagliari dalla manovra piacevole però poco incisiva. Difetto evidenziato anche nell'ultima esibizione casalinga contro il Milan capolista. La squadra deve imparare a saper sferrare il colpo del ko, essere aggressiva e cattiva sotto porta, lucida nelle scelte dell'ultimo passaggio. Sono peculiarità che il Cagliari ha nelle proprie corde e che serviranno come il pane sia domani che nel resto del campionato.

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