Monday night alla Sardegna Arena

Monday night alla Sardegna Arena

Ultimo impegno casalingo del girone d'andata per il Cagliari che alla Sardegna Arena riceve la capolista Milan nel diciottesimo turno di campionato. Non si poteva pensare ad un impegno più duro per i rossoblù, di fronte alla squadra che ha saputo inanellare una impressionante serie positiva e si è insediata in vetta alla classifica sin dalle prime giornate. Ibrahimovic, certo, ma non solo: il Milan di Pioli ha dimostrato di saper fare a meno anche del suo leader, segno che il complesso è cresciuto in maniera esponenziale acquisendo quella maturità necessaria per arrivare a grandi traguardi. Il Cagliari invece insegue un risultato a sorpresa, che potrebbe segnare quella svolta invocata da tempo e che tarda ad arrivare. Un risultato che comunque è nelle corde della squadra di Di Francesco: se è vero che nella maggioranza dei casi la classifica rispecchia il rendimento sul campo, è altrettanto chiaro che il Cagliari è stato penalizzato durante la sua marcia da fattori esterni non pronosticabili e ha pagato alcune ingenuità ad un prezzo esorbitante. I 14 punti raccolti sono un bottino magro in relazione al valore della rosa e per giunta si sta insinuando il fattore psicologico che nello sport influisce come non mai sul livello della prestazione e di conseguenza sui risultati. Serve un guizzo, una scintilla, un colpo di coda per sparigliare le carte: non importa come, anche un colpo fortunato potrebbe completamente ribaltare la situazione e accrescere fiducia e autostima. Un qualcosa che possa far credere che le stelle si siano riallineate a favore.

LA CARICA DEI VETERANI
A Firenze il Cagliari ha giocato la sua partita ed è stato punito da un singolo episodio. Però si è vista una squadra attenta, con lo spirito giusto, di lotta e sacrificio. Peccato per le occasioni sprecate e per la grande serata di Dragowski, portiere specialista nel neutralizzare i rigori (ne aveva parato anche uno al milanista Kessie, cecchino quasi infallibile dal dischetto). La strada tuttavia è sembrata quella buona, con un pizzico di concretezza e convinzione in più si può pensare in fiducia. Settimana dopo settimana, dovrebbe crescere la condizione generale, soprattutto dei giocatori più esperti che per tante ragioni non sono al cento per cento. Godin, Nainggolan, Simeone, lo stesso Nandez oggi assente per squalifica ma pronto al ritorno in campo domenica prossima a Genoa: da loro ci si attende quel contributo in più, in termini di saggezza, grinta ed esperienza del quale possano usufruire i giovani.

C'E' ANCHE DUNCAN
A rinforzare la rosa, e il reparto di centrocampo (privato di un pezzo da novanta come Rog, non bisogna dimenticarlo) ecco Alfred Duncan, ghanese potente ed esperto. Ritrova il tecnico che più di tutti ha creduto in lui, a Sassuolo: un innesto importante. Con Duncan, Di Francesco ha per le mani un'altra opzione da sistemare a seconda delle esigenze della squadra.

APPROCCIO E CONTINUITA'
Il Milan arriva in Sardegna senza alcuni elementi di spicco: Rebic, Leao, Theo Hernandez, Calhanoglou. Non per questo è un Diavolo dimezzato, dato che Stefano Pioli può calare altri assi di valore sul terreno verde della Sardegna Arena. Soprattutto, ci sarà lui, Zlatan Ibrahimovic, il pericolo numero uno per la difesa rossoblù. Sarà vitale tagliargli i rifornimenti, impedirgli di ricevere il pallone perché lo svedese resta uno dei pochi giocatori al mondo in grado di risolvere la partita da solo. Approccio e continuità dentro la gara per fare bene: sono tasti sui quali Di Francesco batte spesso, forse i difetti più grossi evidenziati dal Cagliari in queste prime diciassette partite di campionato. Risolvendo questi problemi, andando oltre i propri limiti attuali, si può sperare di portare a casa un risultato scacciacrisi.

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