
Auguri Capitano!
Aveva vent'anni quando è arrivato per non andarsene più, oggi ne compie 42 e il popolo rossoblù tributa ancora una volta i migliori auguri al suo Capitano.
Ma lo snocciolamento dei numeri - pur straordinari e da record nel certificare il primato di presenze e la top-10 per gol realizzati - è ciò che conta meno quando il protagonista in questione si chiama Daniele Conti. Uno di quelli che la Sardegna e il Cagliari se li sono tatuati. Che hanno scacciato in fretta l'idea di essere solo di passaggio, diventando parte integrante, simbolo, esempio da tramandare.

Era il 1999 quando arrivò con la nomea di "Su fillu ’e Bruno Conti" e ci avrebbe messo diverse stagioni per scrollarsi di dosso un'etichetta incapace però di scalfirne le ambizioni e la personalità del campione. Un semplice prestito per farsi le ossa al caldo dell'Isola e capire se potesse diventare realmente calciatore di primo piano come l'illustre padre. Questo sembrava la didascalia sotto il suo arrivo in una rosa che purtroppo si preparava ad un'amara retrocessione e quindi a quattro stagioni di cadetteria. Una parentesi non dorata ma che servì a Conti (e altri suoi "fratelli" degli anni a venire) per formarsi e prendere progressivamente in mano squadra e ambiente.

La maglia numero 11 (perché nulla avviene per caso...) nel campionato del debutto, poi la 10, la 8 fino alla 5 che diventerà iconica. E ancora la fascia da capitano e una serie di magie per incastonarlo nella mente di tutti i tifosi. In ordine sparso: il celeberrimo gol da delirio contro il Napoli nel gennaio 2008, le gemme contro la Roma firmate sia in Sardegna che nella Capitale, la stoccata al volo di Udine, la splendida doppietta al Torino diventata speciale per l'emozionante abbraccio al figlio. E ancora Messina, Sampdoria, Brescia tra le sue vittime in alcuni momenti topici di un'epopea durata sedici anni sul prato verde.

Prodezze che avrebbero potuto portarlo di nuovo lontano da noi, appetito da grandi squadre e annusato dalla Nazionale azzurra. Ma chi se ne importa, Daniele lo ha sempre detto col petto in fuori: "La mia Nazionale è il Cagliari e questa è la mia casa!".

Una lunga storia d'amore che continua, adesso accanto ai ragazzi della Primavera e del Settore Giovanile (dove militano anche i figli Bruno e Manuel) nel ruolo di Coordinatore Tecnico, presenza forte e tangibile per far capire a chiunque entri nel mondo Cagliari cosa voglia dire indossare questa maglia e difendere valori imprescindibili.

Passano gli anni, scorrono le immagini delle bombe dalla distanza, le incornate, i gol di rapina, i tackle, gli accesi confronti con gli avversari infiammando la folla, palpita ancora il cuore rivivendo la festa di popolo del "Conti-Day". Fotogrammi di un film con ancora tante scene da girare. Sempre insieme.
Buon compleanno, Capitano!