
Di Francesco: "Oltre le difficoltà"
Conferenza stampa della vigilia per Eusebio Di Francesco, che ha presentato la sfida di domani alle 12.30 in casa dell'Hellas Verona. "Affronteremo un avversario molto ostico e in ottima condizione fisica e mentale, che fa del ritmo e della fisicità le prerogative fondamentali. Dovremo essere bravi a giocarci le nostre carte puntando sull'identità che abbiamo, andando oltre le difficoltà oggettive a livello di defezioni".
CONTA DEGLI ASSENTI
"Non avremo Pisacane che nella notte è stato colto da una gastroenterite e oggi non si è allenato. Alla fine della rifinitura anche Joao Pedro ha accusato un problema al ginocchio e dovremo valutarlo in queste ore. Mi rallegro per il ritorno di Ceppitelli, che ci dà esperienza e carisma allungando le rotazioni difensive a partita in corso; mi è piaciuto come è rientrato Lykogiannis negli ultimi due allenamenti e vedremo se e come impiegarlo nella retroguardia".
I PANZER ROSSOBLÙ
"Non è semplice ragionare sulle possibili soluzioni quando ti mancano elementi come Pereiro, Nandez, Simeone e Ounas. Abbiamo varie opzioni per quanto riguarda gli elementi da impiegare e il modulo, purtroppo il tempo a disposizione non è tanto, per usare un eufemismo. Sono molto contento di come stanno lavorando Pavoletti e Cerri, segno di quanto abbiano tenuto alta l'intensità anche quando non giocavano molto. Leo è un altro giocatore grazie al gol ritrovato, l'avete visto tutti; Alberto ha segnato in Coppa Italia e contro lo Spezia ha dato due belle palle-gol ai compagni".
CALCIO E COVID
"La situazione è particolare e difficilissima, lavorare in questo contesto è arduo perché le risorse sono al minimo, l'isolamento fiduciario del gruppo squadra non agevola. Andiamo avanti dando il massimo, ricordando che ci sono persone che in questo momento soffrono. Speriamo che Ounas sia l'ultimo della lunga serie, purtroppo quando mancano così tanti calciatori il deficit tecnico e caratteriale si fa sentire. Le assenze pesano non solo nelle scelte iniziali ma anche sul piano delle evoluzioni a gara in corso. Adesso bisogna pensare a prepararci al meglio, perché poi ciò che conta sono i risultati e le prestazioni: chi scende in campo deve essere motivato anche per conquistarsi e meritarsi lo spazio".
L’AVVERSARIO
"Noi e l’Hellas siamo le due squadre che subiscono più tiri. Hanno un'identità forte, un allenatore che è un combattivo in grado di trasmettere questo atteggiamento alla squadra. Hanno subito meno gol di noi, nelle singole fasi del gioco sono stati più precisi. Aggiungo, però, che sul campo la differenza di punti è minima, soprattutto senza il gol subito allo scadere dallo Spezia. Questo ci deve dare fiducia in vista di domani. Abbiamo passato tante ore davanti al video in settimana, studiando anche la recente sfida di Coppa Italia dove nel primo tempo e nell'ultimo scorcio li abbiamo messi in difficoltà".
L'ATTEGGIAMENTO PRIMA DI TUTTO
"La partita contro lo Spezia è emblematica, perché si sono visti due Cagliari differenti tra un tempo e l'altro senza che nell'intervallo cambiassi nulla. Dobbiamo lavorare, puntando sulla capacità di applicarci e soffrire, pretendendo molto da noi stessi, me in primis. Abbiamo molti giovani, con loro occorre pazienza nei giudizi da parte di tutti, sono felice di allenare un gruppo di ragazzi estremamente disponibili e non ho nessun problema nel lanciare in campo chi merita, come si è visto nei fatti di questa prima parte di stagione. Quello che va migliorato, e non solo da parte dei più giovani, è la capacità di gestione, la malizia nei momenti topici, aspetti che si curano nel tempo e che ti portano punti pesanti. Ma nella vita si impara solo sbagliando, come ci è successo contro lo Spezia".