Godin: “Cagliari, cresciamo insieme”

Godin: “Cagliari, cresciamo insieme”

Pronto a dare il suo contributo alla squadra, felice di essere a Cagliari per scrivere altre pagine di successo firmate Uruguay nella storia del Club: alla Sardegna Arena è andato in scena questo pomeriggio il “Godin Day”. Il forte difensore è stato inizialmente presentato ai media in conferenza stampa. Ad accompagnarlo, il presidente rossoblù Tommaso Giulini, che ha preso per primo la parola: “Per me è un grande piacere e sono emozionato di essere qui insieme ad un campione come Diego, che ha scelto Cagliari, la Sardegna, questi colori: tutto questo è motivo di grande orgoglio. Penso che il suo arrivo rappresenti un segnale forte per le ambizioni del Cagliari in questo campionato, vogliamo crescere insieme a lui, ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi”.

LA TRATTATIVA
“Tutto è nato da una telefonata ricevuta da Marcello Carli verso la fine della scorsa stagione e da una chiacchierata con Barella. Non è stato facile prendere dall’Inter un giocatore come Diego, con un ingaggio così importante. In alcuni momenti ho temuto che la trattativa potesse non arrivare a buon fine, altre squadre erano interessate ad acquistarlo, ma sin dal primo giorno Diego mi ha detto che Cagliari sarebbe stata la sua prima scelta qualora avesse cambiato maglia: ha mantenuto la parola, oggi non è semplice trovare una persona così. Il vero problema è stato capire se potessimo permetterci di investire la cifra spesa per Diego in un momento come questo, nel quale i club si trovano privi di fonti di introiti come il ticketing e hanno difficoltà coi diritti tv e i ricavi commerciali. Ci abbiamo ragionato su col nostro Amministratore delegato, Carlo Catte, alla fine abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, sperando in un futuro migliore e in un paese e un calcio che ripartono”.

SALTO DI QUALITÀ
“Non sono in grado di quantificare quanto Diego potrà darci, dipenderà da quello che faremo sul campo. D’accordo con il mister Di Francesco e con il Direttore sportiva Carta, abbiamo ringiovanito la rosa: un giocatore non fa mai una squadra, conterà mantenere la compattezza nello spogliatoio e all’interno dello staff tecnico e dirigenziale. Certamente Diego è stata l’operazione migliore che avremmo potuto chiudere per rafforzarci”.


Godin ha quindi spiegato i motivi che l’hanno portato al Cagliari: “È stata una scelta di cuore, sia sportiva che extracampo. L’allenatore ha dimostrato di volermi, la squadra mi piace, è in crescita, ha bisogno anche di giocatori di esperienza. Poi l’ambizione del Presidente ha avuto il suo peso. Inoltre, ho considerato la storia della mia famiglia: mia moglie è nata proprio a Cagliari, il suo papà Pepe Herrera ha giocato qui”.

REFERENZE SU CAGLIARI
“È stato proprio mio suocero il primo a parlarmi di Cagliari, alla fine dell’anno scorso. Lui serba un bellissimo ricordo del suo periodo in rossoblù come calciatore, mi diceva che giocare qui mi sarebbe piaciuto: mi ha raccontato quanto fosse bella la città e quanto la gente amasse i calciatori uruguayani, so che alcuni hanno fatto la storia di questo Club. Il Presidente mi ha dato la possibilità di venire, ci sono stati un paio di giorni di trattativa, ma la mia scelta comunque era fatta. Ho anche parlato tanto sia con Barella che con Nainggolan; Nandez poi mi chiamava tutti i giorni, mi diceva “Quando vieni, ti stiamo aspettando”.

TANTO LAVORO
“Prometto lavoro intenso per contribuire ai successi della squadra, sia dentro che fuori dal campo. Sono a disposizione del mister, cerco di imparare qualcosa ogni giorno, aiutando i miei compagni e facendomi aiutare da loro. Il Presidente e il mister vogliono alzare il livello e anche noi giocatori. Non mi va di mettere le mani avanti: il campo parla, sono i risultati a comandare”.

I COMPAGNI URUGUAYANI
“Avere accanto altri tre giocatori uruguayani è senz’altro un vantaggio, è importante che qualcuno parli la tua stessa lingua e ti aiuti ad inserirti. Gaston e Nahitan sono miei compagni di Nazionale, Christian è un ragazzo giovane, in ascesa. Non so se riusciremo a ripetere le imprese degli uruguayani degli anni ‘90, posso dire che ci proveremo, spero potremo fare bene”.

IL SOGNO MONDIALE
“Cagliari mi ha dato fiducia, facendomi sentire importante. Il sogno è di essere presente ai prossimi Mondiali con la maglia della mia Nazionale, giocare qui può aiutarmi a realizzarlo. Gli impegni con la Celeste? Sono abituato ad affrontare impegni internazionali, viaggiando anche da un continente all’altro, non credo risentirò della fatica”.

PENSANDO A BERGAMO
“Nelle prime partite di campionato abbiamo affrontato due squadre difficili come Sassuolo e Lazio, che giocano insieme da anni, gestiscono bene la palla e sono forti sotto il profilo atletico. Siamo rimasti sempre in partita; scendiamo in campo per vincere, ci abbiamo provato anche sabato. Ci stiamo allenando per migliorare, vogliamo giocare una buona partita domenica a Bergamo e portare a casa punti. Se giocherò o meno, dovrà sceglierlo l’allenatore, io sono a disposizione”.

Al termine della conferenza, Godin è stato presentato ai tifosi in un evento andato in scena alla Sardegna Arena, davanti a circa 500 persone. All’iniziativa hanno preso parte anche il Presidente Tommaso Giulini e Pepe Herrera, salutati calorosamente dal pubblico. Godin ha quindi risposto alle domande e le curiosità arrivate dagli spalti per poi consegnare a cinque fortunati tifosi, estratti tra i più giovani, dei palloni autografati. Il modo migliore per chiudere il Godin-day.