Esordio alla Sardegna Arena

Esordio alla Sardegna Arena

ebutto casalingo stagionale per il Cagliari alla Sardegna Arena. C’è la Lazio, l’anno scorso a lungo in lotta per lo scudetto, rimasta sostanzialmente invariata: telaio ben rodato, nelle mani di un allenatore capace di costruire un piccolo gioiello e perfezionarlo negli anni pezzo per pezzo, giocatori di qualità in grado di tirare fuori dal cilindro la giocata vincente in ogni momento della partita. In definitiva: un avversario difficile e pericoloso. Ma allo stesso tempo un bel test per verificare a che punto del percorso è il Cagliari di Di Francesco, dopo il tutto sommato incoraggiante esame di domenica scorsa a Reggio Emilia.

PRESSING E CORSA
In palese difficoltà nei primi venti minuti, davanti al rapido palleggio del Sassuolo, i rossoblù hanno preso piano piano confidenza. Se emerge un rammarico è non essere riusciti a difendere sino all’ultimo il vantaggio di Simeone: le occasioni per chiudere la partita ci sono state e questo è un altro segnale positivo. Contro la Lazio oggi il copione tattico sarà completamente diverso: i biancazzurri rispetto al Sassuolo allineano maggiori individualità ma anche un tipo di gioco basato sulla profondità e sulle verticalizzazioni. Il target numero è ovviamente Ciro Immobile, laureatosi per la terza volta in carriera capocannoniere del campionato nella stagione scorsa, con ben 36 gol. Per tagliare i rifornimenti al bomber, sarà fondamentale la pressione sui portatori di palla e sui giocatori incaricati di servirlo, a cominciare da Luis Alberto, ma anche Milinkovic-Savic e Lucas Leiva, quest’ultimo punto di riferimento obbligato per tutte le azioni laziali. Pressing costante per tutti i 90’, spiccata aggressività contro una Lazio all’esordio in campionato. Ritmo e corsa, senza dimenticare la qualità da mettere in campo una volta conquistato il pallone. Il Cagliari anche a Reggio Emilia ha fatto vedere di poter fare male.

TANTE OPZIONI A DISPOSIZIONE
Durante la settimana, Di Francesco si è visto recapitare il regalo Godin. Inutile soffermarsi sul valore tecnico dell’acquisto: per lui parlano la sua carriera e le vittorie conseguite, pure a livello internazionale. Un leader con la voglia e l’entusiasmo di un ragazzino, un campione umile a tal punto da pensare di avere ancora da imparare: con queste premesse, Diego si è già calato nella nuova realtà. Il centrale uruguayano è a disposizione, da valutare se dall’inizio o meno, in una difesa che deve fare a meno di Ceppitelli e dove Klavan non è al cento per cento. Il tecnico dovrà sciogliere qualche nodo di formazione, le opzioni non mancano. L'esempio viene da Nandez, schierato a Reggio Emilia da esterno di attacco: l'uruguayano non ha certo demeritato.

UN CALCIO ALLA SCARAMANZIA
A guardare la scaramanzia, bisognerà rivolgere un occhio agli ultimi minuti di gioco. Nel 2017-18, fu proprio Immobile a trovare il gol del pareggio con una prodezza individuale a tempo abbondantemente scaduto; nella stagione passata, la ferita è ancora troppo fresca, con la Lazio che ribaltò il punteggio durante un maxi recupero di sette minuti. Il Cagliari non si aggiudica lo scontro diretto in casa contro i biancazzurri dal 2013: un tabù da cancellare.

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