
Insidia Lecce
Da una parte il Cagliari, che vuole assolutamente fare punti per scalare altre posizioni in classifica da qui sino alla fine del campionato; dall'altra il Lecce degli ex, coinvolto nella bagarre salvezza e per questo chiamato a fare risultato. Il match di oggi alla Sardegna Arena sarà tutto da vivere: una partita non banale, anche guardando indietro ad alcuni indimenticabili precedenti. Come la gara del '77, passata alla storia per il “giallo dell'arancia” che costò al Cagliari la promozione in A.
LECCE A VISO APERTO
Il Lecce di Liverani è una formazione che accetta il confronto a viso aperto. La filosofia del tecnico, da giocatore regista illuminato, comporta anche l'assunzione di qualche rischio, ma fa parte del gioco. Sono ben 40 i gol all'attivo (per dire: 1 in più dell'Hellas rivelazione), ma 71 le reti al passivo. Però intanto i salentini hanno battuto la Lazio e reso dura la vita a tante compagini più qualificate. Un complesso da temere, galvanizzato dal successo sulla seconda forza del campionato; una vittoria strappata con grande volontà e capacità di soffrire. Un Lecce che ha recuperato diversi giocatori assenti nelle partite precedenti e presenta una pletora di ex rossoblù: i portieri Gabriel e Vigorito, il difensore Rossettini (indisponibile per oggi), i centrocampisti Deiola, Mancosu e Tachtsidis e l'attaccante Farias. Nomi importanti. Citiamo anche l'altro centrocampista Petriccione, alle spalle una parentesi nelle giovanili rossoblù; curiosamente, la medesima parabola dello stesso Liverani, in passato stella di una bella edizione della Primavera del Cagliari.
RABBIA E CUORE
Per avere ragione di una squadra che presumibilmente scenderà in campo col coltello tra i denti, i rossoblù dovranno opporre la stessa rabbia e cattiveria agonistica, oltre che fare affidamento sulla propria qualità tecnica. Walter Zenga (per lui 100° panchina in A) l'ha ribadito chiaro nella conferenza stampa di presentazione: le motivazioni ci sono, eccome. Il tecnico vuole un complesso deciso a dare il massimo, sulla falsariga di quanto avvenuto nelle ultime gare: le trasferte di Bologna e Firenze hanno mostrato l'animo battagliero di un Cagliari che ha saputo resistere col cuore agli attacchi dei padroni di casa. Senza contare la grande partita giocata al cospetto dell'Atalanta, in dieci contro undici per oltre un'ora, sfiorando anche il pareggio alla fine. Le condizioni smaglianti dei centrocampisti, la straordinaria vena di Simeone, la voglia di tornare al gol di Joao Pedro, la tenuta stagna della difesa lasciano tranquillo il tecnico, che per la gara di oggi riaccoglie in lista Ceppitelli e Pereiro. Piano piano, pezzo per pezzo, Zenga sta riavendo a disposizione tutti i suoi ragazzi: quel che ci vuole per un rush finale di campionato col botto.
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