
Lunch match a San Siro
Si torna a San Siro, contro l’Inter di Antonio Conte in piena lotta dello scudetto. Match di alto coefficiente di difficoltà per i rossoblù, opposti ad una squadra reduce dal pari esterno col Lecce, quindi arrabbiata e a caccia di punti per proseguire l’inseguimento alla Juventus; il Cagliari però non ci sta a recitare la parte della vittima predestinata e vuole confermare i segnali positivi visti domenica a Brescia. La sfida è lanciata.
L'IDENTITÀ ROSSOBLÙ
Il ricordo del confronto di Coppa Italia di un paio di settimane fa è ancora fresco. Quella sera non ci fu gara: troppo forti e in palla i nerazzurri, galvanizzati dal sollecito gol trovato da Lukaku in apertura. Solo nella ripresa il Cagliari riuscì ad imbastire una reazione culminata col palo di Nainggolan e il gol di Oliva. Sarebbe però un grossolano errore pensare ad una replica di quella gara: sin troppo scontato l'unicità di ogni partita e per quanto possano essere importanti gli impegni di Coppa, in campionato si respira un’altra aria. Il gol dopo nemmeno un minuto spianò praticamente la strada all’Inter, brava ad insistere e ad imprimere un ritmo alto per buona parte dell’incontro. Il Cagliari dovrà fare tesoro di quell’esperienza e cercare di esaltare i suoi punti forti che l’hanno proiettato al sesto posto della classifica. In modo particolare, l’uscita dal pressing e la circolazione veloce della palla, peculiarità che i rossoblù ultimamente hanno mostrato di nuovo a Brescia, soprattutto nella prima parte di gara. Dovrà invece essere il Cagliari a cercare di mantenere una linea alta ed un atteggiamento aggressivo, per evitare di farsi schiacciare nella propria metacampo: un approccio passivo servirebbe a poco, vista la grande qualità degli attaccanti dell’Inter, gente capace di inventarsi un gol dal nulla. Proprio per questo, concentrazione feroce in difesa, a cominciare dall’attenzione sulle palle inattive. I movimenti di Martinez e la potenza di Lukaku andranno arginati alla radice, ovvero impedire che i due attaccanti interisti vengano sollecitati dai compagni; occorrerà tagliare i rifornimenti, facendo volume in mezzo al campo e presidiando le fasce, anche per ostruire il lavoro ai centrocampisti, tutti dotati di corsa e piedi buoni, abituati a fare girare il pallone da una parte e dall'altra, gestendo i tempi a piacimento. Insomma, bisognerà giocare la classica partita perfetta, senza sbagliare nulla e proporsi in avanti con continuità. Deve emergere la famosa identità rossoblù, quella che ha fatto sì di andare su ogni campo a giocare a viso aperto. Agli attaccanti verrà richiesto il doppio lavoro: fungere da primi difensori in fase di non possesso, muoversi su tutto il fronte offensivo per consentire più variabili al portatore di palla.
IL RITORNO DI ALESSIO
Non ci sarà l’esperienza di Pisacane in difesa e pesano anche le assenze di Rog, maestro nelle percussioni, e quelle di Cerri e Ragatzu, alternative di un attacco ridotto all’osso. Simeone e Joao Pedro però potranno contare sulla collaborazione di Nainggolan e degli altri incursori come Ionita. Tra i pali, bentornato ad Alessio Cragno, alla prima partita ufficiale della stagione dopo il disgraziato infortunio dell'amichevole estiva di Istanbul.
SMENTIRE I PRONOSTICI
Il pronostico, inutile nasconderlo, dice comunque Inter, che potrà contare sul fattore ambientale (il Meazza sarà pressoché esaurito). Toccherà al Cagliari smentirlo, raccogliendo le proprie forze per dare un altro bel segnale al campionato. Non sono arrivati per caso al sesto posto i rossoblù: difendere le posizioni alte della classifica è un compito divisibile in altre diciotto partite. Il campionato è ancora lungo, San Siro sarà soltanto una tappa, prestigiosa ma solo un capitolo. Andiamo a giocarlo come sappiamo fare.
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