
Contro la tradizione
Il Cagliari chiude al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia contro il Sassuolo il suo mini tour de force di tre partite in sei giorni, di cui due contro la Sampdoria, che hanno fruttato altrettante vittorie. Successi a dare ulteriore fiducia e morale ad un gruppo capace di andare ogni più rosea aspettative e guardare dall'alto della classifica squadre sulla carta più attrezzate. Un incredibile rush dei ragazzi di Maran: dodici risultati utili consecutivi non sono facili da ottenere per nessuno, in un campionato competitivo come la Serie A.
SASSUOLO COL MORALE A MILLE
La trasferta di Reggio Emilia si presenta dura per il Cagliari. Il Sassuolo di De Zerbi è un avversario brillante, con meccanismi collaudati e individualità in grado di decidere la partita con una singola giocata. Il pareggio colto sul campo della Juventus, con il giovanissimo portiere Turati sugli scudi, ha certamente galvanizzato l'ambiente. Sarà un Sassuolo deciso a giocare per vincere e allungare la serie positiva, cogliendo un altro risultato di prestigio contro quella indicata come la grande rivelazione del campionato. Occhio soprattutto in avanti: De Zerbi ha recuperato Berardi, il frizzante esterno Boga richiederà più di un'attenzione speciale, mentre Caputo, approdato dopo una lunga gavetta in Serie A, ha confermato le ottime cose mostrate l'anno scorso ad Empoli. Il tallone d'Achille del Sassuolo, numeri alla mano, sta nei troppi gol incassati: ben 25, quarta peggior difesa del campionato. La “colpa” è di una mentalità che punta sempre sul gioco a viso aperto, indipendentemente dal nome dell'avversario. Negli ultimi tempi però la squadra ha fatto registrare miglioramenti anche sotto il profilo dell'impermeabilità difensiva.
CAGLIARI PER PROSEGUIRE IL CAMMINO
Per il Cagliari, affrontare una squadra che non tiene dieci uomini dietro la linea del pallone, potrebbe essere un punto a favore. Non a caso i rossoblù finora hanno mostrato le cose migliori al cospetto di avversari tendenti ad accettare la sfida senza particolari legacci tattici. Negli spazi aperti gli attaccanti hanno dimostrato di andare a nozze; più difficoltoso sfondare sulle barricate, anche in assenza di un vero ariete alla Pavoletti (ma gli exploit recenti di Cerri riconsegnano a Maran un'altra arma acuminata). Allo stesso tempo però bisognerà non cadere nei classici peccati di presunzione nei quali incorrono spesso e volentieri le squadre che piacciono, si divertono e ottengono risultati uno dopo l'altro. Non esistono comunque indizi in tal senso: anche l'approccio contro la Sampdoria era stato quello giusto, le difficoltà si sono materializzate per merito della condotta dei doriani e per alcuni episodi contrari. Il Sassuolo va affrontato con la stessa voglia e grinta con la quale nel finale i rossoblù hanno ribaltato i blucerchiati. Decisione e perentorietà che fanno parte del processo di crescita predicato dal mister Maran; un cammino comprendente anche la capacità di saper soffrire e tradurre in risultati sonanti la voglia di vincere. La stanchezza dopo gli ultimi impegni (la partita di lunedì soprattutto è costata tesori di energie fisiche e nervose) potrebbe fare capolino ma in quel caso la squadra dovrebbe fare ricorso alle sue doti di gestione della partita, già evidenziate in altri frangenti. Senza contare che vincere aiuta a dimenticare fatica e dolori: diversi giocatori attraversano uno splendido periodo di forma e non intendono fermarsi sul più bello. A dispetto della tradizione negativa: in cinque confronti di A il Cagliari non ha mai vinto in casa del Sassuolo, tre pareggi e due sconfitte. Potrebbe essere la volta buona per invertire il trend.
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