
Notte alla Sardegna Arena
Per la seconda volta consecutiva toccherà al Cagliari chiudere il programma della giornata. Stavolta alla Sardegna Arena, davanti al fedele pubblico di casa. L’avversaria è da prendere con le molle: la Sampdoria, degli ex Murru ed Ekdal, e del tecnico Claudio Ranieri, che ha indissolubilmente legato il suo nome alla società rossoblù: doppia promozione dalla C alla A, dal 1988 al 1990, e salvezza insperata al primo anno della massima serie, ottenuta dopo una grande rimonta. Gli anni sono passati, ma l’affetto reciproco, vero e profondo, è rimasto.
SAMPDORIA IN ASCESA
Per il Cagliari si tratta di una sfida infida. La Sampdoria era partita male, il club ha dovuto sostituire l’allenatore, chiamando appunto Ranieri a sostituire Di Francesco; ma il livello della rosa è di assoluto valore, non a caso l’anno scorso era andata vicino a timbrare il pass per l’Europa. Qualche illustre partenza non ha intaccato il valore di una squadra che può contare su un evergreen del gol come Quagliarella e trequartisti raffinati del calibro di Ramirez. Ritrovata la tranquillità, hanno iniziato ad arrivare anche i risultati. La Samp è in forte ascesa, non perde da quattro partite e si è tirata fuori dalla zona pericolo. Le statistiche descrivono una squadra che fa molto affidamento sulla difesa. Alla Sardegna Arena scenderà una squadra fortemente intenzionata a proseguire la serie positiva.
LE CERTEZZE DI MARAN
Il Cagliari, nel pazzo finale di Lecce, ha perso Olsen e Cacciatore ma non certo le sue certezze. Al contrario: la gara di lunedì scorso ha mostrato una volta di più le qualità della squadra di Rolando Maran, la sua capacità di trovare la via del gol e il cinismo al momento di affondare i colpi. Se la vittoria non è arrivata, lo si deve soprattutto ad un concatenarsi di episodi sfortunati, da quel tasso di imprevedibilità che rende il calcio lo sport più affascinante di tutti. Mai illudersi che sia finita quando non è ancora finita. L’impressione di sicurezza nella gestione della partita è rimasta forte. Il momento di grazia di Nainggolan è soltanto uno dei tanti motivi che induce Rolando Maran al sorriso: i suoi ragazzi giocano a memoria, contano su movimenti e schemi collaudati e attraversano un brillante momento dal punto di vista atletico. La vena sotto porta di Joao Pedro (7 gol, già eguagliato il record personale di reti in A dopo quattordici partite) e la confermata vivacità di Simeone, unite alla classe di Rog e alla corsa di Nandez, sono altre armi acuminate a disposizione del tecnico. Non c’è ragione di credere che il complesso non abbia assorbito in fretta la delusione per il pari di Lecce maturato in modo così beffardo; al contrario, prevale l’impressione che tutti abbiano una gran voglia di riprendere velocemente il cammino e riprendersi subito i 2 punti persi. Con Olsen squalificato, toccherà di nuovo a Rafael: con lui si va sul sicuro, un ottimo portiere che ha già dimostrato in passato il suo valore, esempio di professionalità, sempre pronto alla chiamata. Sulla destra toccherà a Faragò, un altro pilastro. Il Cagliari vuole ripartire forte.
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