Lo splendido lob col quale Giovanni Simeone ha sbloccato l’equilibrio della gara col Bologna viene da lontano: “Mi sono ricordato di un gol che aveva segnato Falcao con l’Atlético al Camp Nou contro il Barcellona. Ho cercato di imitarlo, mi è andata bene. Altre volte avevo tirato forte, non avevo centrato la porta. Stavolta sono arrivato sul pallone con tranquillità, sicurezza: quel che devo avere un attaccante”.

L’IMPORTANZA DEL GOL
“Io sto lavorando per cercare di aiutare i miei compagni, lottando su ogni pallone. La mia identità dice che ho voglia di correre, di non mollare, anche se a volte è vero che dovrei essere più freddo e capire quando uno sforzo è utile per la squadra oppure no: muoversi tanto a volte significa perdere lucidità. Il gol è qualcosa in più, certo che per un attaccante aiuta tantissimo, dà fiducia. Oggi ho conservato la giusta freddezza per segnare”.

ESAME SUPERATO
“Questo per noi è stato un esame di maturità. Perdevamo 1-0, non era facile rimontare una squadra come il Bologna. Avevamo la sensazione che il gol sarebbe arrivato da un momento all’altro. La squadra ha dato tutto quello che aveva, ha avuto pazienza e si è difesa con ordine. Stiamo facendo le cose giuste, con entusiasmo, si vede tutti i giorni. Abbiamo fatto un bel passo avanti, dimostrato che ci siamo. Dobbiamo continuare così, respirare aria positiva”.

ORA A BERGAMO
“L’Atalanta è una squadra che attraversa un bel momento, è forte e ha fiducia nei suoi mezzi. Noi abbiamo giocatori di qualità che possono fare male in ogni momento e dovremo mettere in campo lo stesso spirito mostrato oggi”.