
Arriva l'Inter
Scende in campo l'Inter alla Sardegna Arena per chiudere questo mini ciclo iniziale di campionato. Due partite casalinghe prima della sosta, un assaggio di campionato in attesa che i motori si scaldino e le squadre inizino a carburare bene. L'esordio col Brescia ha lasciato tanto amaro in bocca tra i rossoblù ma anche rabbia da trasformare in energia positiva. Domenica scorsa si è avuta l'ennesima conferma delle insidie nascoste in ogni partita di questo campionato, una potenziale bomba pronta ad esplodere in ogni pacchetto chiuso, se non si è pronti a disinnescarla. Una lezione della quale fare tesoro. Pagato un conto salato all'esordio, ora bisognerà subito svoltare. E contro una squadra forte, che viaggia sulle ali di un ritrovato entusiasmo e intenzionata a non concederà sconti.
UN AVVERSARIO TEMIBILE
La nuova Inter di Antonio Conte ha subito adottato l'identità dell'allenatore. Un complesso solido, massiccio, fisico, dalla forte personalità e una mentalità vincente. Alcuni giocatori, provenienti da annate complicate, sono sembrati subito rigenerati. L'impatto sul campionato dei nerazzurri è stato devastante, un 4-0 al Lecce che non ammette repliche. Le ambizioni sono note, lottare per essere protagonisti in ogni competizione. L'ultimo arrivo si chiama Alexis Sanchez, per instillare ancora maggior qualità tecnica alla rosa. Inter formidabile ma il Cagliari non ha paura.
RIPRENDERE IL CAMMINO
I rossoblù, feriti e arrabbiati, hanno voglia di cancellare il passo falso e ripartire con slancio. Questo tipo di partite sembra fatta apposta per fare uscire il meglio delle proprie qualità. Scendere in campo col coraggio e la sana spregiudicatezza che abbattono le barriere, controbattere tackle dopo tackle e pallone su pallone. Attenzione sulle fasce, dove gli esterni dell'Inter spingono molto nel 3-5-2 marchio di fabbrica di Conte; pressione sul centrocampo per fare arrivare meno palloni possibile alla coppia d'attacco Lukaku-Martinez, che accoppia potenza e agilità. Servirà la personalità di chi non si sente inferiore a nessuno e muore dalla voglia di dimostrarlo sul campo. Il ricordo va alla partita dell'anno scorso, quando il Cagliari mandò al tappeto una squadra nerazzurra utilizzando le sue stesse armi: atletismo e massima capitalizzazione delle palle inattive. All'Arena andarono in gol Ceppitelli e Pavoletti, con due azzeccati colpi di testa.
LE ARMI DEL CAGLIARI
Già, il Pavo, messo fuori causa da uno sfortunatissimo impatto sul terreno dopo uno stacco. Senza il centravanti, eccezionale pivot, è chiaro che cambieranno le strategie offensive disegnate da Maran. Giovanni Simeone è un attaccante diverso, sia per struttura fisica che per caratteristiche, ma anche lui ad esempio in acrobazia si fa rispettare: meno dominante di Leo ma abituato a bruciare sul tempo gli avversari, a cogliere l'attimo fuggente. L'attaccante argentino figlio d'arte e Robin Olsen, arrivato per sostituire l'altro grande infortunato Cragno, sono due nuove pedine giunte a completare un mercato ricco ed abbondante. Portano altro entusiasmo e voglia di rifarsi, dopo un'ultima stagione poco felice. Tornerà a disposizione anche Marko Rog, mezzala completa che può fare da sfogo in fase di costruzione e ha nel DNA i tempi di inserimento; Luca Pellegrini ha una settimana di lavoro in più nelle gambe insieme alla squadra. Sono altre spade affilate nell'armeria di Maran per cercare di fermare la strapotenza dell'Inter. Bisogna volerlo e crederci. Se il Cagliari gioca da Cagliari, l'impresa non è impossibile.
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