"Il Cagliari è Campione d'Italia”

"Il Cagliari è Campione d'Italia”

Succedeva domenica 12 aprile 1970, allo stadio Amsicora. Il Cagliari batteva il Bari 2-0 e vinceva lo scudetto, con due giornate di anticipo sulla fine del campionato. Per la prima volta il titolo andava ad una squadra del Sud; un titolo praticamente mai in discussione, frutto di una superiorità inequivocabile: al termine del torneo, 45 punti (4 in più dell’Inter, seconda), 17 vittorie, 11 pareggi e solo 2 sconfitte, entrambe in trasferta. Gigi Riva capocannoniere con 21 reti, miglior difesa con 11 reti (record ancora oggi ineguagliato nei campionati a 16 squadre). Un trionfo, preparato nei minimi dettagli dalla regia sagace del general manager Andrea Arrica, che aveva saputo resistere alle sirene dei club metropolitani per Gigi Riva e intorno al bomber aveva costruito una super squadra, con sei nazionali e con altri che avrebbero ugualmente meritato la chiamata in azzurro. Una squadra entrata nella storia per avere dato al calcio italiano il primo libero di costruzione, Pierluigi Cera, arretrato dal tecnico Manlio Scopigno, per sostituire il titolare Beppe Tomasini, vittima di un serio infortunio.       

I numeri, le statistiche, il significato sportivo vanno in secondo piano rispetto ai risvolti sociologici dell’impresa. Ha scritto Gianni Brera che con la vittoria del titolo, la Sardegna è entrata ufficialmente a fare parte dell’Italia. Di sicuro, per molti figli dell’Isola, costretti dalla vita a stare lontani dalla propria terra, è stata un’occasione di riscatto sociale. I tifosi sardi accorrevano in massa quando il Cagliari giocava in trasferta, e trasmettevano la loro passione e il loro sostegno ai rossoblù, come se la partita si disputasse all’Amsicora.

E poi le emozioni. Anche da parte di chi non c’era, di chi non ha vissuto personalmente i momenti del trionfo, ma che sente il cuore battere più forte a sentirsi raccontare le gesta di quegli uomini dai propri genitori o dai nonni. L’emozione è rivedere le immagini in bianco e nero, con Gigi che si tuffa sul pallone telecomandato dal piede di Brugnera e lo colpisce di testa, schiacciandolo nell’angolo alla destra del portiere Spalazzi; l’emozione è risentire la voce roca di Sandro Ciotti annunciare che il Cagliari è campione d’Italia; l’emozione è trattenere il fiato davanti al tiro dal basso in alto di Gori che si spegne sotto l’incrocio e alla festosa invasione di campo che ne segue. E le scene di festa per le vie della città, con carovane di auto, clacson, striscioni e manifesti dedicati agli eroi dell’impresa. Tutti impazziti di gioia, una festa di popolo genuina, spontanea, come se non si era mai visto. Succedeva il 12 aprile 1970, 49 anni fa. Sembra ieri.