
Missione Sampdoria
Falcidiato dalle assenze, ma determinato e ottimista. Il Cagliari affronta la Sampdoria a Genova per la tappa numero venticinque del suo campionato, deciso a proseguire sulla buona rotta tracciata dalla vittoria di sabato contro il Parma. Un successo che ha dato innanzitutto una bella botta alla classifica, poi ha alzato il morale di una truppa castigata troppe volte oltre i propri demeriti. Proprio il modo in cui sono stati ottenuti i 3 punti (rimonta di nervi, coraggio, cuore ed orgoglio) dovrebbe avere scatenato un'onda lunga sulla quale procedere, ma senza lasciarsi trascinare: al contrario, scegliere la direzione desiderata guidando il corso degli eventi. A dispetto del nome dell'avversario e delle difficoltà oggettive.
SAMPDORIA IN CERCA DI RISCATTO
La Sampdoria si era issata in zona Europa League, spinta dalla sequenza di gol di Quagliarella; ora tre sconfitte consecutive l'hanno ricacciata indietro. Logico immaginare una formazione doriana decisa a riprendere la marcia, in campo quindi con maggior rabbia e intensità. Tra l'altro, se i risultati non hanno dato ragione ultimamente ai ragazzi di Marco Giampaolo, la squadra ha dimostrato di non avere smarrito il filo del gioco: le sconfitte, specie quelle contro Frosinone e Inter, hanno lasciato tante recriminazioni. Attenzione alla voglia di riscatto della Sampdoria, che allinea tre volti amici (Ekdal, Murru, Sau) ma che non vorrà concedere sconti.
CONVINTI E DETERMINATI
I problemi del Cagliari sono dati dall'incredibile serie di infortuni che hanno ridotto all'osso la rosa a disposizione di Rolando Maran. Colpito soprattutto il reparto avanzato: dopo Théréau, Cerri e lo stesso Birsa, si è fermato anche Despodov, vittima della lombalgia. La squalifica di Joao Pedro fa sì che Pavoletti sia di fatto l'unica punta abile e arruolata. Maran è stato costretto a pescare dall'ottima Primavera di Canzi, chiamando Francesco Verde e Riccardo Doratiotto. Il tecnico avrà ragionato su quali uomini e quale modulo puntare per la gara di oggi, ma ovviamente le alternative non abbondano. Si farà di necessita virtù e una cosa è sicura: chiunque siano i giocatori scelti, andranno in campo con la convinzione di ottenere un risultato positivo. A questo si riferisce Maran quando parla di mentalità e carica, che devono rimanere allo stesso alto livello di intensità, indipendentemente dagli interpreti. La squadra è forte di una identità ben precisa, di peculiarità che non possono venire meno. Aggressività e determinazione, certo; ma anche idea di costruzione di gioco finalizzata a tradurre il lavoro di tutto il complesso. La personalità di un gruppo che ha fatto vedere in passato di duellare ad armi pari contro qualsiasi avversario. Tutto questo dovrà essere ancora una volta buttato dentro sul verde del “Ferraris”, per limitare la Sampdoria e strappare qualche punticino buono per la costruzione dell'edificio salvezza, ancora in corso. L'impresa non è affatto semplice, ma nemmeno impossibile. A patto di vedere il Cagliari forte delle proprie sicurezze e cosciente di potercela fare.
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