Sotto le luci di San Siro

Sotto le luci di San Siro

Al "Meazza", contro una delle squadre più forti del campionato, rinfrancata dall'arrivo del bomber Piatek; il calendario non è benigno verso il Cagliari. Affatto. Rientrare dalla tana del Milan con un risultato positivo in tasca sarebbe oro allo stato puro; le difficoltà dell'impresa sono oggettive. Tocca al Cagliari mostrare i denti alla sorte avversa e dimostrarsi più forte dei pronostici.

FIDARSI DELLE PROPRIE CERTEZZE
L’alibi della sfortuna ha le gambe corte e spesso nel calcio viene indicato a sproposito, ma nel caso dei rossoblù lo si può portare a discarico senza correre il rischio di sbagliare. L’esempio, la partita di lunedì scorso contro un avversario in gran forma come l’Atalanta: prima l’infortunio di Birsa, che ha tolto di mezzo lo sloveno per un bel pezzo; poi quello capitato a Théréau, proprio nel momento in cui sarebbe servito un attaccante fresco ed esperto come il francese, per sferrare l’ultimo assalto alla porta atalantina; infine, la traversa che ha detto no a Deiola, con Berisha fermo tra i pali, ad allontanare quel pallone con lo sguardo. Acqua passata, certo: il Cagliari ha altro da fare piuttosto che piangersi addosso. Anzi, è doveroso allontanare la sensazione di “già scritto” e avviarsi con passo veloce e risoluto verso la fine del tunnel. Ancora più consapevoli delle proprie certezze, ancora più ferrei nelle proprie sicurezze. Che sono tante e non possono essere state smarrite con la discesa dell’inverno. A Milano dovrà scendere in campo un Cagliari sicuro di poter strappare un risultato positivo. Lo stesso Cagliari visto in altre occasioni, a Torino contro la Juventus, per esempio. Fiducia e coraggio, concentrazione massima e occhi aperti. Il Milan ha grandi risorse da distillare dai propri assi, soprattutto in avanti; un solo momento di distrazione potrebbe essere fatale. L’Atalanta insegna.

GRINTA E FAME
I rossoneri producono molto gioco sugli esterni, con Suso e Calhanoglou fortissimi nell’uno contro uno. In particolare lo spagnolo è un cliente difficile: riceve, si accentra e cerca la porta, oppure l’assist al centro dell’area. Dove sta facendo sfracelli il neo arrivato Piatek, abituato anche ad essere servito con lunghe verticalizzazioni. Sarà quindi fondamentale sia non perderlo di vista un attimo nei suoi movimenti, sia inaridire la manovra alla radice per impedire che al centravanti polacco arrivino palloni giocabili.

Il Cagliari non è squadra che ama agire di rimessa. Al contrario, nel DNA rossoblù c'è la costruzione di un gioco che trova sfogo sulle fasce per andare al cross e rifornire Leonardo Pavoletti, terminale ultimo del complesso. Duellare ad armi pari sul piano tecnico sarebbe forse chiedere troppo; ma il Cagliari può metterci la voglia di far bene, la grinta su ogni pallone, la fame di voler punti ad ogni costo. Rientrano Nicolò Barella e Filip Bradaric, a tonificare e rinsanguare il centrocampo. Fa parte dei convocati anche il neo acquisto, Christian Oliva, centrocampista dall’Uruguay come il suo mito Abeijon. E Alberto Cerri rinforza il reparto offensivo, privato di Birsa e Théréau.

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