Oliva: “Darò tutto per il Cagliari”

Oliva: “Darò tutto per il Cagliari”

Arriva al Cagliari per crescere, maturare come calciatore e come uomo, e aiutare la squadra sulla strada della salvezza. 22 anni, da Ciudad de la Plata, in Uruguay, Christian Oliva nell’ultima stagione al Nacional si è rivelato uno dei giovani centrocampisti più promettenti del calcio “Oriental”, che di talenti ne sforna a getto continuo. Come sanno bene i tifosi rossoblù, abituati ad una lunga e favorevole tradizione di calciatori uruguayani. “So che esiste un forte legame tra il mio paese e il Cagliari. Francescoli, Herrera, O’Neill, Abeijon, Lopez, Darìo Silva: qui hanno fatto tutti benissimo, la mia speranza è di emularli. Ho letto che Abeijon e Lopez hanno parlato molto bene di me, li ringrazio. La trattativa per il passaggio al Cagliari è stata veloce: i miei agenti me ne hanno parlato un venerdì, il martedì sono arrivato qui in Sardegna”.

IL TRASFERIMENTO IN EUROPA
“Per me è stato un passo importante, ma sento che è arrivato al momento giusto della mia carriera. Ho giocato per due anni nel Nacional, credo di avere fatto bene nell’ultima stagione, quindi è il momento di misurarmi col calcio europeo.  Dovrò ambientarmi in fretta, entrare al più presto nei meccanismi della squadra e adattarmi ad un tipo di calcio completamente diverso da quello uruguayano, con molto più ritmo e intensità”.

IL PRIMO IMPATTO
“I compagni mi hanno accolto benissimo, non potevo chiedere di meglio. Il gruppo è molto compatto, è l’ambiente ideale per crescere. Ai tifosi posso dire che in campo darò tutto quello che ho per aiutare la squadra”.

LE CONDIZIONI FISICHE
“Ho fatto il precampionato col Nacional, l’ultima partita l’ho giocata lo scorso 17 gennaio contro il Colàn Santa Fe, dunque sono a disposizione, pronto per giocare qualora il mister lo riterrà opportuno”.

IL MODELLO DI GIOCO
“Sono un classico “volante”, un mediano difensivo piazzato davanti alla retroguardia. Ho buone capacità di impostazione e all’occorrenza so anche segnare. Abeijon è un modello di riferimento, un giocatore che ha sempre fatto della “garra charrùa” tipica del calcio uruguayano il suo marchio di distinzione. Ci sta anche un paragone con Walter Gargano”.

LA PARTITA DI IERI
“Ho visto la partita dalla tribuna, mi sembra che il Cagliari abbia giocato bene, ha perso soltanto per un episodio. Tutte le squadre, nel corso di un campionato, vanno incontro a momenti poco felici. Però la squadra è buona e sono sicuro che presto ci tireremo fuori da questa situazione e ci salveremo senza problemi”.

IL NUMERO DI MAGLIA
“Ho scelto il 17 perché l’avevo anche al Nacional, nella stagione di debutto in prima squadra. Mi ha portato fortuna, dunque sono stato contento di poterlo conservare qui al Cagliari”.

LA NAZIONALE
“Come tutti, sogno di poter arrivare un giorno a vestire la maglia della Celeste. Però so bene che per guadagnarmi la convocazione devo far bene col Cagliari; un passo per volta, dunque, adesso sono concentrato sulla mia nuova squadra, il resto verrà di conseguenza”.