
Carli: “Tutti insieme salviamo il Cagliari”
Il Direttore sportivo rossoblù Marcello Carli ha tenuto una conferenza stampa questa mattina ad Asseminello. “Oggi sono qui perché assieme alla Società si è ritenuto doveroso - per rispetto dei tifosi e di tutto l’ambiente - fare chiarezza e condividere alcuni messaggi importanti”.
LA CONFERMA DI LOPEZ
“Dopo la partita con la Sampdoria eravamo tutti scioccati. Ci siamo trovati lunedì col Presidente e abbiamo fatto tante valutazioni, ma a tre giornate dalla fine era giusto che il mister, i ragazzi ed io ci prendessimo le nostre responsabilità e andassimo a giocarci queste partite senza alibi. La Società non ha parlato con nessun altro allenatore, chiunque sostenga il contrario lo dimostri”. “Il nostro destino è nelle nostre mani. Ora devono emergere tutte quelle componenti utili a trascinarci via da questa situazione. Il mister è la persona giusta, come i giocatori ha un grande sentimento per questa squadra e ora si devono tirare fuori le energie per salvarci con le nostre forze. Da stasera inizieremo il ritiro. Non voglio fare appelli ai tifosi, perché loro aspettano soltanto di darci una mano: sta però a noi far sì che ci possano aiutare, giocando partite che trasmettano grandi emozioni. Col Bologna c’erano oltre 15.000 persone, sugli spalti era una festa. Sta quindi a noi fare quel passo in più per poterci salvare, se saremo bravi la gente verrà ad applaudirci”.
LA GARA DI GENOVA
Sono arrivato dopo la partita di Verona, i ragazzi erano veramente a pezzi. Contro l’Udinese siamo andati sotto, la squadra ha reagito e pur con tante difficoltà ha portato a casa un buon risultato. La prestazione di Genova è stata deludente, ci ha messo in una situazione inaspettata, dobbiamo essere realisti. Sono convinto che questa squadra ha caratteristiche e mezzi per salvarsi. Non vogliamo piangerci addosso, voglio trasmettere che tutti insieme possiamo salvare il Cagliari. In queste tre partite dobbiamo dare tutto”.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
“Credo che ora questa squadra abbia problemi di tenuta psicologica. Non è questione di giocare bene o male, ora siamo fragili, a Genova sono stati commessi errori troppo gravi per essere considerati tecnici. I ragazzi ci sono dentro, lo sanno; ci considerano la squadra con maggior rischio di retrocedere, devono avere l'orgoglio per far sì che questo non succeda. Sotto l'aspetto morale è un gruppo di ragazzi straordinari, ma non basta. L'obiettivo è quello di fare tre grandi partite e riconquistare l'affetto della gente. Contro la Roma dovranno andare in campo undici pazzi convinti di fare qualcosa di straordinario, il nostro compito è portare la squadra a questo livello. Dobbiamo fare un'impresa, esserne convinti”.
LA LINEA SOCIETARIA
“In questo momento in Società non c'è confusione, abbiamo preso una linea e vogliamo seguirla. Il presidente Giulini è stato partecipe tutta la settimana; è deluso e arrabbiato: proprio nell'anno dove ha investito di più, spendendo 30 milioni di euro, non si aspettava di soffrire così tanto. Il presidente non ha bisogno della mia difesa, posso dire che questa è una società forte, con un futuro importante: a volte annate del genere possono aprire gli occhi più di altre, ti danno la percezione reale della situazione. Sono stati commessi degli errori, ci siamo trovati senza Joao Pedro, ci sono stati momenti sfortunati, ma non è il momento di pensare a questo. Pensiamo a riconquistare l'affetto dei tifosi e a ottenere la salvezza”.