
A viso aperto
Siamo alla resa dei conti. Il campionato, uno dei più appassionanti e tirati degli ultimi anni, è vicino ad emettere i suoi verdetti, sia in testa che in coda. Per la lotta allo scudetto sono in lizza in due, Juventus e Napoli; incerte ed equilibrate le corse alla qualificazione per la Champions e per l'Europa League; vibrante e come non mai la lotta per la salvezza. Quattro giornate, da qui alla fine della stagione, dove può ancora succedere tutto, ma già le partite del trentaseiesimo turno potrebbero aiutare a fornire qualche indizio in più per la soluzione dei vari casi, come in un giallo di Agatha Christie.
PERICOLO DORIA
Vale anche per il Cagliari, di scena a Genova sul campo della Sampdoria. Un cliente difficile, che oggi si gioca le ultime fiches per l'Europa League. A lungo salutata come la rivelazione del campionato, ammirata per la bellezza della manovra e l'organizzazione di squadra che esaltava la classe dei singoli, da qualche tempo la Sampdoria è sembrata smarrire un po' il filo del discorso. Sono arrivate alcune sconfitte sorprendenti anche nel punteggio, comunque puntualmente riscattate: solo quindici giorni fa i doriani hanno battuto il Bologna al fotofinish, segno di una squadra che ha ancora benzina nelle gambe. Rimane un'antagonista da affrontare con la massima cautela; il primo tempo giocato alla Sardegna Arena nella gara di andata fu da applausi e solo il cuore dei rossoblù permise di tornare in partita e riequilibrarla, aiutati dalla buona sorte sul rimpallo Viviano-Farias e dalle grandi parate di Cragno. Gli infortuni hanno praticamente azzerato il reparto offensivo di Giampaolo: non ci saranno Zapata, Caprari e Alvarez, oltre all'ex rossoblù Murru. Sarà meglio naturalmente non fidarsi. Il tecnico ha dalla sua valide alternative e in particolar modo occhio all'immarcescibile fiuto del gol di Quagliarella, una delle cosiddette bestie nere del Cagliari.
GLI ASSI IN MANO A LOPEZ
Anche Diego Lopez ha avuto i suoi problemi in settimana. Hanno dovuto dare forfait Ceter e Romagna, oltre a Dessena e Miangue. In compenso rientrano in organico Diego Farias e Andrea Cossu, non due giocatori qualsiasi. Il numero 7 rossoblù è pronto a sfruttare il suo minutaggio per regalare giocate di alta classe, non ultimo il cross per il gol decisivo di Ceppitelli nella gara contro l'Udinese; quanto a Farias, ha vissuto una stagione travagliata, perseguitato da una lunga serie di guai fisici. In quest'ultimo mese, con la sua assenza, è venuta a mancare una importante opzione per l'attacco. La freschezza, la velocità e l'abilità nell'uno contro uno di Farias possono tornare molto utili in quest'ultima fetta di campionato. Marco Sau è sembrato in grande crescita e ha tanta voglia di tornare al gol, mentre Leonardo Pavoletti è ad un passo dalla doppia cifra e una settimana in più di allenamenti avrà fatto solo bene al giovane Han. Luca Cigarini torna sul campo dove non riuscì a diventare protagonista, Paolo Faragò può diventare decisivo con le sue percussioni. Il reparto difensivo offre garanzie oltre gli interpreti. Poi c'è l'aspetto tattico della gara e in questo il ricordo della gara di andata deve aiutare. In quell'occasione venne concesso troppo spazio ai trequartisti, abili come pochi negli inserimenti. In particolare Ramirez giocò una partita sontuosa. Concedere ancora tanto spazio sarebbe un suicidio; la squadra dovrà essere più aggressiva e corta, il baricentro tenuto più alto per non farsi prendere di infilata. Allo stesso tempo, nella ripresa di quella partita una condotta di gioco meno passiva e un più veloce spostamento del pallone mise in crisi la difesa della Samp, specie sul lato sinistro, dove i rossoblù affondarono più di una volta. Sarebbe importante ripetere quest'atteggiamento e tenere sul volume forte l'intensità del ritmo.
CAGLIARI DA COMBATTIMENTO
Al di là del rendimento dei singoli e dei moduli, il Cagliari dovrà scendere in campo con la rabbia agli occhi, avventandosi su ogni pallone per carpirlo e rigiocarlo con l'ispirazione dei giorni migliori. Vietato fare calcoli: la lista delle possibilità del concatenarsi dei risultati dagli altri campi, è così intricata da perderci la testa. Bisogna invece concentrarsi su ogni partita come se fosse l'ultima e cercare di portare a casa più punti possibile. I conti si faranno al termine. Uscire dal “Ferraris” con un buon risultato sarebbe di straordinaria importanza: significherebbe collocare non un mattone ma una pietra portante nell'edificio-salvezza. Lopez ha definito questa partita come la prima di quattro finali: cominciamo bene il mini torneo.
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