
Nella bolgia di Marassi
Al “Ferraris” di Genova va in scena un nuovo, importante capitolo per la salvezza del Cagliari. Tocca al Genoa di Ballardini scoprire lo stato di salute di una squadra rossoblù reduce dalla pesante sconfitta casalinga contro il Napoli e in cerca di punti tranquillità. Una specie di ennesimo esame di maturità per il Cagliari che gode ancora di un discreto margine di vantaggio sulle terz'ultime ma non tale da permettersi di dormire sonni tranquilli, soprattutto dopo la vittoria della Spal ai danni del Bologna nell'anticipo di ieri.
GENOA RIGENERATO
Davide Ballardini ha dato la scossa alla formazione ligure. Due vittorie esterne, maturate negli ultimi minuti, sui terreni minati di Chievo e Lazio, hanno portato il Genoa ben oltre i confini della zona pericolo. La battuta d'arresto di domenica scorsa a Bologna è più da considerare un incidente di percorso che altro. Con Ballardini si è ritrovato un giocatore come Goran Pandev ed è stato valorizzato ulteriormente il lavoro di Laxalt, uruguayano efficace ora anche in zona gol. Corre molto, il Genoa, e ha saputo rinsaldare la difesa, anche per il ritorno ad altissimi livelli del portiere Perin, sfortunatissimo nelle stagioni precedenti. Da considerare anche il fattore tifo, sempre caldissimo al “Ferraris” e, giusto per curiosità statistica, la scarsa tradizione del Cagliari, vincitore soltanto tre volte, l'ultima però abbastanza recente, 2013-14, firmata Victor Ibarbo. Insomma, il Genoa sarà un osso duro, da affrontare con la massima circospezione.
DIMENTICARE IL NAPOLI
Il Cagliari deve assolutamente dimostrare di avere riassorbito il ko subìto lunedì dal Napoli. Per quanto la sconfitta sia stata dura, non deve ledere le certezze accumulate in questo percorso iniziato con l'arrivo di Diego Lopez in panchina. La squadra è chiamata ad una reazione immediata, compatta; ad una risposta vigorosa che scacci tutti i fantasmi. Un punto in tre partite è poco per una formazione con le qualità del Cagliari. Se il Genoa è forte, il Cagliari non è da meno. La partita si può giocare a viso aperto sotto l'aspetto tecnico e tattico, su quello della corsa e della qualità. La difesa nelle partite precedenti aveva dimostrato di avere trovato una sua quadratura; i cinque gol presi lunedì non fanno testo, se non nella straripante qualità degli attaccanti partenopei e in qualche errore di troppo determinato anche dalla pressione esercitata dagli avversari. Errori difficilmente ripetibili. Partita speciale per Leonardo Pavoletti, che proprio a Genova si è rivelato al grande calcio: oggi come non mai è auspicabile che scatti la legge del gol dell'ex. Il giovane Han è una forza fresca che ha dato brio alla prima linea. Da verificare come Diego Lopez cercherà di sopperire all'assenza di Luca Cigarini, anche in base al modulo da adottare per contrapporsi ai genoani.
VECCHI AMICI IN PANCHINA
Tutto da seguire il confronto indiretto tra Ballardini e Lopez, due protagonisti della mitica salvezza del 2007-08. Ballardini arrivò dopo Giampaolo e Sonetti e guidò i rossoblù in una cavalcata tanto imperiosa quanto insperata, in uno dei capitoli più belli e suggestivi della nostra storia; Lopez di quella squadra era il capitano e ha sempre professato grande stima per il suo ex tecnico. Stavolta si troveranno l'uno di fronte all'altra, il maestro e l'allievo.
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