Contro la tradizione

Contro la tradizione

Nuovo scontro diretto per il Cagliari sulla strada della salvezza. Anche stavolta da affrontare in trasferta, contro un avversario in difficoltà di risultati e per questo ancora più temibile. Sono diverse le similitudini rispetto alla gara di domenica contro il Sassuolo; in più, la tradizione negativa. Il Cagliari ha giocato 13 volte in campionato sul terreno del Chievo e ha rimediato sin qui 6 pareggi e 7 sconfitte. Ha prevalso al “Bentegodi” soltanto in Coppa Italia, la prima volta in assoluto tra le due squadre: 3-2 con la doppietta di Cozza e il gol di Dario Silva per il Cagliari e di Stefano Fiore e del cagliaritano Martino Melis (attuale tecnico dell’Under 17 rossoblù) per il Chievo. Sulla panchina del Cagliari, Gregorio Perez, su quella clivense Alberto Malesani. Parliamo di qualche vita fa.

CHIEVO A CACCIA DI RISCATTO
I rossoblù incontrano un Chievo arrabbiato. Evidente il calo palesato dai gialloblù nelle ultime settimane: due punti in dieci partite. La situazione dei veneti non è certo drammatica, grazie anche al tesoretto accumulato nella prima parte di campionato, ma si sta facendo preoccupante e una vittoria rimetterebbe le cose a posto. Solitamente il Chievo è una squadra sorniona, che preferisce attendere le avversarie per poi colpire con rapide ripartenze, facendo affidamento su una difesa composta da maturi bucanieri, fortissimi sul piano fisico e su un portiere, Stefano Sorrentino, che rimane su livelli di eccellenza. Questa è stata anche la ricetta per sbancare la Sardegna Arena, nella gara di andata. Per sbloccare la situazione c’è sempre una giocata del mancino e fantasioso Birsa, oppure uno schema su calcio piazzato, studiato per il colpo di testa del potente centravanti Inglese o un guizzo del sempreverde Pellissier. La voglia di punti però potrebbe sollecitare il tecnico Maran a cambiare pelle, ad alzare il pressing o addirittura a cambiare modulo: molto dipenderà dalle condizioni dell’uomo ovunque Castro. Un avversario, il Chievo, dal quale guardarsi bene.

CAGLIARI IN SALUTE
Il Cagliari però è in fiducia. Il quadro psicologico è diametralmente opposto a quello degli avversari. Le ultime partite hanno corroborato morale e classifica. I 7 punti di vantaggio sulla terz’ultima non consigliano di abbassare il livello della tensione ma certamente danno tranquillità. Poi c’è la ritrovata solidità della difesa, cui l’innesto di Castan ha iniettato un quid di esperienza e saggezza tattica. Contro Spal e Sassuolo, ma anche in fondo contro il Crotone, il Cagliari ha incassato pochissimi tiri in porta, grazie anche al grande lavoro di centrocampisti e attaccanti. E su quei pochi hanno vigilato Rafael e Alessio Cragno, con quest’ultimo che sembra essersi lasciato definitivamente alle spalle i contrattempi fisici. Anche una tegola pesante come quella che ha privato la squadra di un perno come Luca Cigarini sembra essere stata bene assorbita dal gruppo. Diego Lopez non ha forse un sostituto testuale all’interno dell’organico ma ha a disposizione diversi elementi duttili in grado di prendere in mano la bacchetta della regia. Piuttosto, il tecnico attende i gol degli attaccanti, ancora sotto per quel che concerne la media realizzativa e rispetto alle loro possibilità. La fase di possesso sulla quale Lopez insiste deve essere migliorata, sia per la qualità dell’ultimo passaggio sia per il numero di tiri in porta. Contro il Chievo sarà una partita presumibilmente bloccata, molto tattica; gli episodi ricopriranno un ruolo importante nella definizione del risultato. Sarà bene tirarli dalla propria parte.

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