
Ultima dell'anno
Si chiude a Bergamo un anno per certi versi memorabile della storia del Cagliari. Un 2017 che ha visto l’addio al glorioso Sant’Elia e la costruzione della Sardegna Arena, impianto bomboniera che farà da traghettatore verso lo stadio nuovo che costituirà la casa definitiva del popolo rossoblù. Gli ultimi 90 minuti dell’anno solare saranno duri e impegnativi, sul campo di una squadra come l’Atalanta, grande rivelazione della stagione scorsa e che anche quest’anno sta confermando, in Italia e in Europa, numeri da protagonista.
REALTÀ ATALANTA
Curiosamente l’inizio dell'ascesa della formazione nerazzurra porta la data di una sconfitta contro i rossoblù: 18 settembre 2016, Cagliari-Atalanta 3-0. I bergamaschi erano in fondo alla classifica ma da quella partita seppero risalire la china e conquistare un posto per l’Europa League. Molto merito va dato al tecnico Gasperini, abile a rimescolare le carte e a lanciare giovani promettenti. Nonostante un paio di partenze importanti, il copione non è cambiato: i nuovi si sono inseriti bene, continua a crescere un giovane interessante come Cristante e in avanti ci sono sempre Gomez e Petagna, supportati dal “terzo uomo” Ilicic, dato in grandi condizioni di forma. L’Atalanta è andata a vincere sul terreno del Milan sette giorni fa: sempre un’impresa imporsi a San Siro. Dunque, nerazzurri col morale alle stelle che vorranno fare un ultimo regalo in questo 2017 ai propri tifosi. Mettiamoci che il Cagliari a Bergamo non conta su una tradizione favorevole, statistiche alla mano.
L'ATTEGGIAMENTO GIUSTO
Tutto questo accresce le difficoltà dell’impegno per un Cagliari che comunque gioca con una fame superiore. La classifica si sta pericolosamente accorciando e se è sacrosanto non strapparsi i capelli, è altrettanto giusto stare con gli occhi ben aperti. Le difficoltà del calendario sono oggettive ma non devono costituire un alibi preconfezionato. Bisogna andare a Bergamo con la mentalità adeguata, di una squadra che lotta per salvarsi e non guarda in faccia nessuno. In più, i rossoblù dovranno fare ricorso alla loro qualità tecnica, che non è poca. Nelle ultime due gare, contro signore squadre del calibro di Roma e Fiorentina, la fase di contenimento ha funzionato benissimo; meno quella di possesso che presuppone lucidità e sfrontatezza.
CIGARINI IN PIÙ
L’assenza di Joao Pedro toglie una buona fetta di classe pura al complesso, ma chi sarà schierato al posto del brasiliano non gli è da meno e ha tanta voglia da fare. Diego Farias o Marco Sau: sarà uno dei due a giocarsi una maglia da titolare in avanti. Entrambi fremono dal desiderio di dare un calcio definitivo a questo 2017 con una prova di sostanza e utile alla squadra. Poi c’è Pavoletti, tradizionalmente ostico alla Dea nerazzurra: 4 i gol messi a segno sin qui dal centravanti livornese, che vuole ritoccare i suoi numeri. In mezzo al campo torna Luca Cigarini, ex di turno, così come Simone Padoin: toccherà a lui ristabilire geometrie e ordine tattico smarriti la sera della gara contro la Fiorentina. Le prospettive generali non sono certo nere: il Cagliari può giocarsi la sua partita.
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