INTERVISTA 🎙️

INTERVISTA 🎙️

L’arrivederci per le feste è diventato una lunga attesa che finalmente sta finendo. Venerdì alle 12.30 la Primavera rossoblù seconda in classifica riparte ospitando la Roma capolista e imbattuta (10 vittorie e 3 pareggi).

Dal 27 novembre i ragazzi di Alessandro Agostini hanno ottenuto 4 vittorie e un pareggio nelle 5 sfide disputate. “Non vediamo l’ora di ripartire”, ci racconta il Coordinatore Tecnico della Primavera Daniele Conti, in una chiacchierata utile per fare il punto sul momento vissuto dal gruppo e accendere i riflettori sul progetto, denso di contenuti e frutto di un lavoro sviluppato negli anni da tutte le componenti societarie.

Subito la Roma: come ci arriviamo?

“Bene, la consapevolezza nei nostri mezzi cresce partita dopo partita, sappiamo che sarà una gara molto difficile per il valore dell’avversario e per il lungo stop. Servirà un Cagliari al top, ma questi ragazzi hanno già dimostrato di sapere giocare e fare punti contro chiunque”.

Ti aspettavi di essere così in alto, a questo punto della stagione?

“All’inizio di un cammino non è mai facile fare previsioni o pronostici, non è nemmeno giusto se consideriamo che parliamo di ragazzi ancora da formare dal punto di vista tecnico e mentale a certi livelli. Il mio pensiero fisso non è tanto essere in alto ai nastri di partenza, men che meno fare proclami o essere considerati favoriti. Quello che conta di più è lavorare, ognuno nel proprio ruolo e secondo le proprie competenze, per portare ogni singolo calciatore a migliorare, dentro e fuori dal campo, seguendoli quotidianamente. Sarei bugiardo se dicessi che essere secondi oggi non faccia piacere, ma il campionato è lungo e complicato, ogni partita può sovvertire gli scenari e rappresentare una svolta positiva come negativa. Quindi piedi per terra e testa sul prossimo allenamento”. 


Quali sono i veri punti di forza di questo gruppo?

“Parto sempre dal gruppo, dalla coesione, dallo stare bene insieme che ti porta a lavorare con piacere, a sapere affrontare le difficoltà come vivere i momenti belli che ti guadagni. Abbiamo la fortuna di vivere quest’avventura con ragazzi straordinari, che sono delle spugne nell’apprendere e hanno la mentalità di chi non vuole arretrare di un centimetro. Ogni elemento ha capito il valore della maglia che indossa, vedo orgoglio e consapevolezza che il “noi” conta più dell’”io”. Proprio pochi giorni fa ho letto Diego Pablo Simeone che affermava come la sconfitta vada compresa per poi essere superata, ma ciò che più conta è la sofferenza: se non soffri non impari niente. Ecco, questo vedo nei nostri ragazzi: il sapere soffrire insieme, solo così si possono raggiungere grandi traguardi. Una mentalità che mi piace e che tutti devono capire per aspirare ad arrivare più in alto possibile”.

Il momento più complicato tra la 4ª e la 6ª giornata: è scattato qualcosa di particolare?

“Pagammo delle ingenuità, siamo ripartiti dalle prestazioni. Dovevamo e dobbiamo lavorare per limare i dettagli che fanno la differenza nei momenti topici. Nel corso di una stagione le parentesi negative sono fisiologiche, e bisogna appunto far sì che siano solo dei piccoli segmenti. È giusto che i giovani sbaglino e imparino anche attraverso l’errore. In questa fase l’umoralità pesa parecchio: sta a me, al mister e il suo staff essere sempre di appoggio, magari anche con un rimprovero ma sempre facendo capire che è a fin di bene. Ci tengo a sottolineare quanto fa tutto lo staff tecnico, uomini di enorme competenza e spirito di sacrificio, con tanta voglia di mettersi a disposizione per lavorare insieme a soluzioni vincenti da proporre in allenamento e in partita. Ognuno di loro è un riferimento per i calciatori prima di tutto umanamente, oltre che tecnicamente. Il merito è loro se i ragazzi crescono e la squadra migliora".

Una sosta diventata molto lunga: come l'abbiamo vissuta, tra Covid e campo che è mancato?

“Purtroppo il Covid non ci ha lasciato tranquilli, tanti ragazzi sono risultati positivi e dopo la sosta natalizia raramente abbiamo potuto lavorare al completo. Non è un problema solo nostro, da qui il giusto stop al campionato. Finalmente arriva la partita ufficiale che è quello per cui lavoriamo ogni giorno, siamo felici e motivati”. 


Nella scorsa stagione la sosta forzata aiutò a costruire il progetto che oggi sta crescendo ulteriormente: quest’anno è stata un bene o un problema?

“I contesti sono sicuramente diversi: dopo l’estate 2020 e mesi di problematiche dovute al Covid iniziammo il campionato con pochissimi allenamenti nelle gambe. Lo staff tecnico non aveva avuto modo di fare una preparazione, il gruppo era nuovo e i risultati non arrivarono nelle prime giornate, anche se le prestazioni fecero vedere che il materiale era ottimo, come poi si dimostrò nella seconda parte della stagione. Le difficoltà di quei mesi misero in luce un lavoro spettacolare del mister, dello staff e di ogni singolo atleta, la riprova sono stati i risultati delle partite ma soprattutto la crescita esponenziale di molti. Un progresso che vediamo ancora oggi e sul quale dobbiamo insistere per fare sempre meglio”.

In cosa occorre ancora crescere per essere a tutti gli effetti una big di questa stagione?

“Non dobbiamo abbandonare mai l’umiltà e la voglia di crescere. Ho un po’ di esperienza e so benissimo che nel calcio quello che hai fatto ieri oggi non conta nulla, devi sempre aggiornare e progredire. Se avremo ancora fame giorno dopo giorno le soddisfazioni arriveranno, nessuno ti regala niente. Per fare qualcosa di importante i risultati bisogna andare a prenderseli, aspettare che arrivino da soli sarebbe la cosa più sbagliata”.

Sono le settimane in cui diversi ragazzi hanno esordito in prima squadra e in generale hanno conosciuto un ulteriore step verso il calcio professionistico: che effetto ti fa vedere all'opera "al piano di sopra" – tra gli altri - Obert, Kourfalidis, Cavuoti e Desogus?

“Una sensazione bellissima, allo stesso tempo orgoglio e soddisfazione per il lavoro che cerchi di svolgere al meglio. Il nostro compito è individuare, far maturare e costruire definitivamente più calciatori possibili per il professionismo, nello specifico la prima squadra del Cagliari. Operiamo per moltiplicare l’”esempio Carboni”. Quindi non può bastare la vittoria di una partita nel Primavera 1 come – per quanto riguarda i ragazzi - non può bastare la capacità tecnica se priva di doti morali, di personalità, di educazione e umiltà. Nello specifico parliamo di ragazzi di ottima caratura, che devono rappresentare un riferimento per tutto il nostro Settore Giovanile e meritano le soddisfazioni che si stanno costruendo. La proprietà dà un indirizzo che il Settore Giovanile recepisce, in questo senso è fondamentale il dialogo costante con una figura come il Direttore Sportivo Stefano Capozucca, con cui ci confrontiamo e che rappresenta un trait d’union importante quando i giovani iniziano a lavorare in prima squadra”.


La Primavera, ormai da anni, tiene testa a tutti e si segnala per la bontà dei progetti tecnici.

“Vero, e dobbiamo ambire a migliorare sempre, con raziocinio e realismo ma anche voglia di stupire e stupirci, sempre. Il lavoro serio paga, quello del Cagliari deriva da una visione sviluppata negli anni da tutte le persone che operano a vari livelli. Il Responsabile del Settore Giovanile Bernardo Mereu sta facendo qualcosa di importantissimo per tutta la struttura, portando esperienza e organizzazione, guidando anche la Academy e fungendo da determinante coordinatore di una macchina complessa quale è il Settore Giovanile di un club professionistico. Con lui il Direttore Sportivo Pierluigi Carta, costantemente al nostro fianco e che ha sempre il polso di ogni dinamica. Per noi cooperare, individuare insieme le strade migliori dentro e fuori dal campo è fondamentale. A cascata arrivano poi tutti i tecnici, gli staff, e quindi gli atleti, che sono il bene più prezioso da coltivare per raggiungere gli obiettivi”. 

Questo è anche il momento del calciomercato: ci saranno novità?

“La società lavora ad ampio raggio per il presente e per il futuro, è normale essere sempre attivi per cogliere le opportunità che si possono cogliere se queste ti fanno migliorare. La Primavera ha un gruppo forte, con molte alternative valide in ogni ruolo come dimostrato dal campo, quindi lavoriamo con grande serenità”.