
I sogni di Abel Kanyamuna
Si dice che più sei lontano da casa e più ne senti il profumo. Oltre diecimila chilometri e circa sedici ore di viaggio possono bastare ad Abel Kanyamuna, centrocampista zambiano del Cagliari, punto di forza della Primavera di Max Canzi. Mezzala da corsa ma anche estremamente ordinata, nella scorsa stagione si è preso la scena arrivando dalle retrovie: ampiamente sotto età, come si dice nel gergo degli addetti ai lavori, ha conquistato la fiducia di tutti. Non banale, per un classe 2002 che ancora in questo campionato avrebbe il diritto di essere considerato uno di quelli "da aspettare".
SUBITO PROTAGONISTA
"Con il mister ho un ottimo rapporto e devo ringraziarlo", dice con il candore e il sorriso che da subito ne hanno fatto un beniamino di tutto il mondo rossoblù. "Canzi mi ha lanciato in Primavera senza dubitare, non mi sarei mai aspettato di giocare così tanto nella scorsa stagione, adesso cerco di meritarmi lo spazio che mi viene concesso lavorando duramente giorno dopo giorno".
EMOZIONE ROSSOBLÙ
Tutti lo definiscono un esempio e ne esaltano la positività, la dedizione e l'attitudine al lavoro. Partito regista, è diventato mezzala destra con ottimi risultati. Lui si schermisce: poche parole, pesate ma significative. "Sono un centrocampista che ama recuperare palloni, probabilmente questa è la mia dote principale, non ho preferenze sul ruolo. Arrivare a Cagliari è stata un'emozione fortissima, non mi ero mai cimentato in un contesto professionistico. Qui ci sono organizzazione e aspettative, siamo ad alto livello sotto tutti i punti di vista e dobbiamo onorare questi colori".
LA SCUOLA COME PRIORITÀ
Da Kabanana Maplot, all'interno della capitale Lusaka, alla Sardegna. Ne sta facendo di strada, Abel, dagli inizi con l'Africa Sports Academy passando per il primo assaggio di Italia avvenuto in Toscana, grazie al rendimento scolastico. "Lasciare lo Zambia non è stato facile, ero molto piccolo e ho dovuto imparare tante cose nuove, ma ce l'ho fatta. Non volevo farmi sfuggire questa occasione!", racconta mentre si prepara per uno degli ultimi allenamenti verso la sfida di Torino. Proprio in casa granata iniziò il suo viaggio nella Primavera. "La scuola è prioritaria, non si sa mai come possano evolversi le cose nel mondo del calcio, affronto ogni giorno scolastico come un allenamento, penso sia importante per costruire il mio profilo di uomo e calciatore. Un ruolo centrale ce l'ha la religione, sin da quando ero bambino, prego tanto e sono convinto che senza il suo aiuto non sarei qui".

TRA FILM E VIDEOGIOCHI
Il calcio e la scuola occupano la maggioranza del suo tempo. "Il pallone è tutto per me, amo impegnarmi a fondo in quello che faccio. Il resto? Guardare film, studiare e un po' di videogiochi, sempre a tema sportivo. Fu mio padre a spingermi a giocare a calcio, sin da piccolissimo mi ha portato a vedere partite, ho iniziato che avevo 6 anni, la strada era segnata". Tre fratelli (uno dei quali insegnante) e una sorella, una piccola squadra la cui mancanza è attenuata da un'altra famiglia allargata. "I miei compagni di squadra sono come fratelli - spiega convinto - Ci aiutiamo tantissimo, dentro e fuori dal campo, penso che si veda quando la Primavera gioca, perché l'unità del gruppo è il vero punto di forza alla base dei risultati arrivati in questi mesi dove tutti si sono accorti di noi".
GLI IDOLI E LA NAZIONALE
"Qualche anno fa mi ispiravo soprattutto a Modric e Kanté, ora vedo Nainggolan e Nandez da una posizione privilegiata e apprezzo ancora di più Conti: figura chiave nel ruolo di Coordinatore tecnico, bandiera e grande centrocampista". Non è difficile individuare gli idoli, ambizioso provare a seguirne la scia. "Allenarsi e vedere da vicino grandi campioni aiuta a crescere, perciò sono felice di essere al Cagliari e devo dare tutto. La Nazionale? Un sogno, sono orgoglioso di rappresentare lo Zambia in Europa, il nostro calcio non ha mai ottenuto grandi risultati e l'idea che io possa dare il mio contributo mi esalta".
IL SOGNO
E allora la Sardegna, dove Kanyamuna è stato "accolto splendidamente sin dal primo giorno", può essere dunque la culla di un sogno: "Sì, lavoro per giocare in Serie A con la maglia del Cagliari!".