INTERVISTA 🎙️

INTERVISTA 🎙️

Nicolas Viola protagonista oggi su "La Gazzetta dello Sport" in edicola. Nella chiacchierata, il metronomo rossoblù si racconta al di là degli aspetti prettamente sportivi e traccia un bilancio della sua avventura e del momento che attraversa il gruppo.

LA PASSIONE DELLA GENTE
"I nostri tifosi a Bolzano meritavano una vittoria, erano tantissimi, splendidi, e per questo dobbiamo dare il massimo ad ogni occasione. Dobbiamo ragionare un passo alla volta, senza pensare alla negatività ma guardando avanti con la fiducia data dalle nostre qualità. Basta poco per centrare la vittoria che serve". 

IL RAPPORTO COL MISTER
"Mi ha voluto qui e lo ringrazio, ci siamo conosciuti prima di tutto a livello umano ed è un esempio anche a livello umano come si è visto dopo la tragedia personale che ha incontrato sulla sua strada. Un po' come Mihajlovic a Bologna, sono persone che ti trasmettono tanto. In quei momenti vedi la persona, cui scatta qualcosa dentro ma che cerca di lavorare sempre al meglio e allo stesso modo".

CAMMINO DURO MA CI SIAMO
"Frosinone e Genoa sono al vertice, noi vogliamo arrivare a quel livello migliorando giorno dopo giorno. Chi mi ha colpito? Non perché è un mio compagno, ma Makoumbou ha personalità e ampi margini di miglioramento. I rigori? Siamo in parecchi che possono calciare, non mi tiro mai indietro, mi sento maturo.

RUOLO CENTRALE
"Mi definisco un play, amo quel ruolo: impostare, gestire il pallone, guidare. Mi adatto anche a fare la mezzala, un ruolo che mi piace altrettanto. Sono partito lento, il fatto di avere giocato poco a Bologna un po' ha influito probabilmente, avevo saltato la preparazione e giocai la prima volta a dicembre con alcuni equilibri di squadra già assestati, ma ringrazierò sempre Mihajlovic".

STUDI E INTERESSI
"Mi mancano tre esami per laurearmi in psicologia, finirò a Cagliari. Mi piace molto la psicologia dinamica, ho fatto un importante lavoro su me stesso e mi è servito. Nella vita di un calciatore serve equilibrio e capacità di gestire le emozioni. Il calcio è un mondo complesso con emozioni altalenanti, ma in carriera ho conosciuto sempre più ragazzi intelligenti e sensibili. Io sommelier? A giugno concluderò il percorso, mi sto appassionando ai vini sardi".