INTERVISTA 🎙️

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Cuore, grinta e polmoni: Raoul Bellanova continua a stupire partita dopo partita. Un moto perpetuo che alimenta con le sue poderose falcate, eleganti quanto proficue in termini di assist ed efficacia difensiva. Il laterale rossoblù è intervenuto come ospite a “Il Cagliari in diretta”, trasmissione di Radiolina e Videolina, raccontando la sua persona dentro e fuori dal campo.

L’ARRIVO AL CAGLIARI
“Devo ringraziare Daniele Dessena, mio ex compagno a Pescara, per aver parlato bene di me al Presidente Giulini la scorsa estate. Il Cagliari ha creduto in me ancor prima che lo facessi io, venivo da due anni difficili che comunque mi hanno aiutato a crescere caratterialmente, qui ho ottenuto il riscatto che aspettavo da tempo”.

AMICI E COMPAGNI
“Del gruppo conoscevo già Zappa, Lovato e Carboni perché sono stati miei compagni in Nazionale Under 21, mentre con Altare abbiamo vissuto insieme qualche anno nel settore giovanile del Milan. Ho subito legato molto con Grassi. Devo dire però che anche i più esperti della squadra mi hanno subito accolto benissimo. Siamo un gruppo unito e questo aiuta”.

L’INTESA CON IL MISTER
“Mister Mazzarri crede fortemente nei giovani, piano piano ha imparato a conoscermi e mi ha fatto giocare con continuità. È sempre pronto ad aiutare tutti, ha una dedizione totale per il suo lavoro e ci dice che la sua porta è sempre aperta quando abbiamo bisogno. Sento la sua fiducia e questo mi fa giocare meglio. Posso solo ringraziarlo”.

TESTA AL TORINO
“Dopo il pareggio con il Napoli c’era un pizzico di amarezza nello spogliatoio perché meritavamo i tre punti, però allo stesso tempo abbiamo capito di potercela giocare con chiunque senza paura di nessuno. Contro il Torino ci aspetta una gara ancora più difficile, non dobbiamo pensare alla prestazione di lunedì: per salvarci dobbiamo fare punti”.

LA VITA A CAGLIARI
“Ho capito perché Cagliari è chiamata “La città del sole”, qui c’è un clima stupendo e un mare bellissimo. Dopo gli allenamenti mi piace andare in spiaggia, è un’altra atmosfera rispetto a Milano dove sono cresciuto. La mia priorità è il calcio, però la città aiuta a vivere bene e stare tranquilli. Non avrei potuto chiedere di meglio”.

L’AMORE PER I GENITORI
“Per me i miei genitori sono tutto, non abbiamo un passato facile e loro si sono privati di molte cose per dare il più possibile a me. Hanno sempre creduto in me, sono i miei migliori amici. Non riesco neanche a spiegare a parole il nostro rapporto: se sono diventato un calciatore la maggior parte dei meriti è la loro”.