INTERVISTA 🎙️

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Il portiere rossoblù Alessio Cragno ha parlato ai quotidiani “Il Corriere dello Sport” e “La Nuova Sardegna” in edicola oggi. Tra i temi affrontati il raggiungimento della salvezza, centrata con una giornata di anticipo: “Ho festeggiato insieme ai compagni. Poi per due giorni con la mia famiglia. Mi sono finalmente rilassato dopo tanti momenti difficili. Dopo la sconfitta col Verona, abbiamo preso coscienza che non potevamo più sbagliare. Era nostro dovere crederci e sperare. Ce la siamo guadagnata perché si è riaccesa la scintilla che ha fatto esplodere la squadra. Il percorso è stato fantastico: sette risultati di fila, coi pareggi di Milano e Napoli. Un’impresa sportiva. Ci tenevo perché sono affezionato alla città, alla Società, alla squadra”.

I MERITI DI SEMPLICI E CAPOZUCCA
“Hanno cercato di preservare a livello mentale la squadra. Il Mister ci ha detto che dipendeva tutto da noi, di non guardare a quel che accadeva sugli altri campi o alla classifica, solo di pensare a fare punti e a migliorare nel gioco e nell’atteggiamento. Il Direttore ha condito tutto con un po' di leggerezza, è sempre pronto alla battuta, ci ha aiutato parecchio a smorzare la tensione”.

UNA STAGIONE PARTICOLARE
“In questo campionato è successo davvero di tutto, ma non solo per noi. Abbiamo dovuto convivere col Covid e tutto ciò che comportava, la stagione è stata unica con quella scorsa, dieci giorni di pausa e siamo ripartiti, con l’ansia che ci potesse essere un positivo o di dover affrontare le bolle. Anche io ho avuto il Covid, per fortuna non ho avuto problemi fisici se non qualche dolore nei primi due giorni. Il problema è stare fuori in un momento delicato per la squadra, mi sentivo un leone in gabbia, volevo uscire per dare una mano ai compagni ma non potevo farlo”.

IL TEAM PORTIERI
“Guglielmo ha tutto per far bene, adesso e in futuro. Un bravissimo portiere e non ricordo di aver mai visto qualcuno lavorare quanto lavora lui, prima, durante e dopo gli allenamenti. Con Simone Aresti formiamo davvero un bel gruppo, anche grazie alla qualità degli allenamenti di mister Orlandoni”.

CAGLIARI E SARDEGNA POSTI DEL CUORE
“Cagliari per me è come Fiesole, il posto dove sono nato. Da tanti anni vivo qui, il Cagliari Calcio è casa mia, tutte le presenze in A le ho fatte in rossoblù. È la Società che mi ha lanciato e ha creduto in me, posso solo essere riconoscente. La Sardegna è il posto del cuore, ovunque vai è uno spettacolo”.

LA NAZIONALE ALLA SARDEGNA ARENA
“Il sogno da realizzare è far parte del gruppo azzurro per gli Europei. Mi sono sempre sentito parte del gruppo, il Ct Mancini mi ha convocati nei vari raduni. Vedremo cosa accadrà, ma non mi spaventa, la concorrenza per chi fa il portiere dell’Italia è sempre stata molto agguerrita. Venerdì la Nazionale affronta San Marino in amichevole alla Sardegna Arena, indossare la maglia azzurra è già un grandissimo onore. Farlo nello stadio di casa sarebbe un’emozione ancora più forte”.