
INTERVISTA 🎙️
Un trio speciale: Simone Aresti, Andrea Carboni e Alessandro Deiola, sardi purosangue cresciuti nel vivaio rossoblù, hanno partecipato alla trasmissione “Il Cagliari in diretta”, in onda su Videolina e Radiolina. I tre si sono raccontati tra aneddoti e sorrisi, soffermandosi in modo particolare sull’ultima parte di stagione che ha condotto alla salvezza.
ARESTI
“Abbiamo vissuto momenti difficili, la squadra era forte ma non faceva punti. L’arrivo di mister Semplici ha dato una scossa incredibile, Capozucca ha riportato serenità ed è riuscito a sdrammatizzare. Le prime vittorie hanno portato quella svolta che cercavamo da tempo. Il momento da ricordare? Il gol di Cerri al Parma al 94’, un’emozione pazzesca. Molti giocatori sono legati a doppio filo a Cagliari e alla Sardegna: Ceppitelli, Cragno, Joao Pedro, Nainggolan, Pavoletti, meriterebbero la cittadinanza onoraria. Domenica affrontiamo il Genoa, sarebbe bello concludere con un risultato positivo, da dedicare ai nostri tifosi che hanno sofferto insieme a noi una salvezza che ha il significato di uno scudetto”.
CARBONI
“Il momento più bello è stato il gol di Nandez a Napoli nel recupero, mi ha fatto rivivere quello di Daniele Conti nel 2008: quel risultato ha dato sicurezza ad una squadra che comunque era forte. Sul piano personale, ad un certo punto sono tornato in Primavera e questo mi ha aiutato: mi sono rimesso in gioco, dalla partita contro l’Inter sono ripartito, è stato emozionante affrontare un giocatore come Lukaku. L’avversario più forte che ho incontrato? Lapadula mi ha messo in difficoltà , però direi Lukaku e l’anno scorso Palacio. Un allenatore da ringraziare? Senz’altro Suazo, che ho avuto nell’Under 15 e Canzi; ringrazio anche Matteoli che mi ha preso da piccolo e lo stesso Conti che mi hanno fatto innamorare di questi colori. La dedica per la salvezza? Ai miei due zii che il Covid si è portato via un po' di tempo fa”.
DEIOLA
“Domenica pomeriggio abbiamo visto Benevento-Crotone nelle nostre camere, al gol di Simy nei corridoi si è sentito un boato clamoroso. Siamo usciti tutti fuori a saltare e ad abbracciarci: solo che la partita è proseguita, il Benevento ha avuto una grande occasione, fortunatamente non l’ha concretizzata, ci siamo presi un grande spavento”. “Dal mio ritorno qui ho cercato di dare tutto me stesso: negli ultimi anni ho girato tanto, ma la maglia del Cagliari ha un significato unico, un amore che mi hanno trasmesso giocatori come Agostini, Conti, Cossu, Pisano, gli stessi Matteoli e Pusceddu. Il ruolo di centrale di centrocampo? Mi piace, mi esprimo al meglio e quest’anno ho avuto la continuità che mi era mancata negli anni scorsi”.