
Rugani: “Cagliari, la mia nuova sfida”
“Il Cagliari mi ha dato la possibilità di sentirmi di nuovo vivo e di incominciare questa nuova sfida”. Così Daniele Rugani a “La Gazzetta dello Sport”. Il difensore, autore del gol decisivo contro il Bologna nell’ultima gara disputata alla Sardegna Arena, affronta nell’intervista numerosi argomenti: dal Covid – a un anno esatto dalla sua positività – all’approdo nell’Isola.
L’ESPERIENZA DEL COVID
“Sono stato il primo calciatore di Serie A ad essere colpito dal Covid. Ero a Torino. Dopo la partita con l’Inter, ho sentito una febbrettina. Sono andato all’Hotel della Juve. La mattina dopo avevo 37.5, sono arrivato massimo a 38. Era ed è sempre rimasto tutto sotto controllo, ma sono risultato positivo. Il peggio è stato quando la mia compagna, Michela, è risultata positiva anche lei: era incinta di nostro figlio, Tommaso. Ma proprio lui, il sogno di averlo, l’attesa, è stato la nostra forza. Quella gioia ha preso il sopravvento su tutto e ci ha aiutati a non pensare al resto”.
DALLA BRETAGNA ALLA SARDEGNA
“Ero andato al Rennes anche per giocare la Champions, che poi è svanita. Nel frattempo ho avuto un infortunio al flessore, una lesione e poi la ricaduta che mi ha costretto ad un lungo stop. Non sono stato fortunato, ma non mi pento della scelta iniziale. Dopo quei mesi ho iniziato a pensare troppo, quando pensi troppo significa che qualcosa non va. Volevo dimostrare qualcosa a me stesso, volevo un cambiamento. Quando si è presentata l’opportunità mi sono deciso a venire a Cagliari”.
LA SPINTA DI UNA REGIONE
“Ho portato Michela e Tommaso in un bel posto: Cagliari è una città meravigliosa. Ho trovato un gruppo valido dal punto di vista tecnico e dei ragazzi molto perbene. Alcuni, come Cerri, Cragno, Pavoletti, li conoscevo già. Siamo un bel po' di toscani tosti, compresi l’allenatore Semplici e lo staff. Vedo tanta umanità. C’è una classifica che non meritiamo e siamo uniti per toglierci da questa situazione. C’è una Regione intera che tifa per il Cagliari, è un posto passionale. I miei gol? Ogni tanto qualcuno lo segno, spero di farne altri e che servano per la salvezza”.
FIDUCIA E RICONOSCENZA
“Ringrazio il Club e le persone che mi hanno voluto qui. Oltre al presidente Giulini, il direttore Pierluigi Carta. Avevo bisogno di fiducia e qui l’ho trovata. Volevo sentirmi vivo e vorrei che a giugno qualcuno dicesse “Meno male che ti abbiamo preso noi”. Non conosco ora il mio futuro, ma se a Cagliari saranno contenti di me, mi siederò a parlare prima con loro con piacere”.