Cossu: “Il lavoro dell’area scouting”

Cossu: “Il lavoro dell’area scouting”

“Il mio nuovo incarico all’interno della società mi è piaciuto tantissimo sin dal primo momento e mi ha aiutato a superare in breve tempo il distacco dal campo”. Andrea Cossu, bandiera rossoblù e attuale componente dell’area tecnica, ha preso parte alla trasmissione “Il Cagliari in diretta” su Radiolina e Videolina. “Mi fa piacere stare al fianco di Pierluigi Carta, che conosco da tantissimi anni, sta facendo bene e ha tutte le carte in regola per fare una carriera importante. Ne approfitto anche per ringraziare tanto Marcello Carli, una persona speciale che mi ha aiutato ad entrare in questo ruolo”.

L’AREA SCOUTING DEL CLUB
“Per noi è importante andare di persona a vedere all’opera i giocatori che ci interessano: dal vivo puoi renderti conto di qualche dettaglio che invece può sfuggire in video. Li seguiamo a lungo e vogliamo anche conoscerli dal punto di vista umano, prima di esprimere un giudizio definitivo. Noi ex giocatori del Cagliari cerchiamo di trasmettere ai nuovi arrivati il significato della maglia rossoblù”.

L’ACQUISTO DI WALU
“L’arrivo di Walukiewicz è proprio il frutto del lavoro dell’area scouting, con a capo Riccardo Guffanti e che ha al suo interno Danilo Sancamillo. L’abbiamo visto prima in video, poi siamo andati a visionarlo dal vivo in Polonia: io tre volte, anche Daniele Conti una. È stato bravo il presidente Giulini a prenderlo al momento giusto perché più si andava avanti, più crescevano gli estimatori del giocatore. Penso che sia stato un colpo importantissimo in prospettiva”.

LA “GARRA” DI NANDEZ
“Nandez lo conoscevo da diverso tempo, da appassionato di calcio uruguayano l’avevo visto giocare in Nazionale diverse volte. Quindi sono andato a vederlo a Madrid, nella finale di Libertadores tra Boca e River, dove è stato il migliore in campo, ha lottato su ogni pallone come fa adesso per noi ogni domenica. Impossibile sbagliarsi sul suo talento, sta migliorando tutti i giorni in allenamento”.

IL CAGLIARI DI DI FRANCESCO
“Il mister è un insegnante di calcio che sta dando un’impronta a questa squadra. Quando il Cagliari ha la palla, si vede che può creare pericoli in ogni momento. Alcuni gol segnati in campionato sono il risultato del lavoro in allenamento, segno che la squadra segue i dettami dell’allenatore, giorno per giorno. Ounas il mio erede? Ha qualità importanti, farà benissimo”.

MOMENTI SPECIALI
“Ho sempre sostenuto che per me i momenti più belli al Cagliari erano in realtà ogni giorno, quando andavo ad Assemini ad allenarmi e mettevo la maglia rossoblù. Se però proprio devo sceglierne due, dico la salvezza del 2008 e la vittoria sul campo della Juventus dopo 41 anni”.

IL ROSSOBLÙ IN AZZURRO
“Sono stato il primo giocatore cagliaritano a giocare in Nazionale. Quando mi hanno chiamato, sono stato contento, ma lo ero ancora di più perché rappresentavo la mia città e portavo in azzurro i colori rossoblù. Un orgoglio incredibile”.

AMICI PER SEMPRE
“Con gli ex compagni, come Daniele Conti e Alessandro Agostini, l’amicizia è rimasta salda anche dopo il ritiro dall’attività. Non è cambiato nulla, è come se fossimo ancora all’interno dello spogliatoio. Ci vediamo ad Assemini, chiacchieriamo, scambiamo opinioni e facciamo le nostre considerazioni. Stesso discorso per Francesco Pisano, ogni volta che viene a Cagliari: è una persona eccezionale, non si può non volergli bene”.