
Giulini: “Col Cagliari ho realizzato un sogno”
“Sono riuscito a realizzare un sogno: sono certo che lasceremo il segno, continuando a lavorare tutti insieme, con impegno, visione programmatica e passione”. Così il presidente rossoblù Tommaso Giulini sulle colonne di “Tuttosport”, in edicola oggi. Una lunga intervista a 360 gradi, su innumerevoli temi, in primis gli obiettivi nella stagione appena iniziata. “Il Cagliari lavora per trovare una nuova identità con un nuovo allenatore. C'è entusiasmo, come sempre quando si riparte con un progetto nuovo. Si è ringiovanito la rosa. Ci auguriamo di vedere nel giro di poche giornate i frutti del lavoro. Questo per noi deve essere un progetto di gioco a lungo termine. L'obiettivo è fare meglio dell'anno scorso, ci piacerebbe alzarci un gradino rispetto al passato. L'Europa? Sarebbe bello essere lì sino alle ultime giornate, credo che in questo momento ci manchi ancora qualcosina, ma dobbiamo essere tra le squadre appena sotto”.
DI FRANCESCO, VOGLIA DI RIVALSA
“La sua voglia di rivalsa dopo l'esperienza alla Samp mi ha molto colpito. Chi viene a Cagliari deve avere una grandissima fame, una grandissima voglia. Lui è un allenatore importante, ha fatto un percorso strepitoso a Sassuolo, ha disputato una semifinale di Champions a Roma. Tutto questo mix, più il fatto che mi sia piaciuto come persona, mi ha indotto a prenderlo. E sono contento di esserci riuscito”.
IL NUOVO STADIO
“Il Covid ha rallentato il progetto, abbiamo preso qualche mese di ritardo. Ma siamo ripartiti con la progettazione non appena è finito il lockdown. Ci auguriamo di depositare in Comune il progetto definitivo e il nuovo piano economico finanziario nel primo trimestre del prossimo anno. Non ce la facciamo più ad inaugurare lo stadio nell'estate del 2022, come si sperava un tempo. Mi auguro fra tre anni, l'obiettivo più realistico ora è questo: per poterlo utilizzare nella stagione 2023-2024. Lo stadio darà lavoro a tanti cagliaritani, a tanti sardi, e favorirà anche una riqualificazione urbana del quartiere”.
UN AIUTO AL SISTEMA CALCIO
“A oggi la foto dice che i partner commerciali purtroppo sono diminuiti, i ricavi della biglietteria si sono azzerati e il mercato si è svolto in tono minore. Tantissime società sono in grandissima difficoltà. Credo che lo Stato dovrebbe avere un occhio di riguardo per l'industria calcio, così come per altri settori. Il calcio non può essere considerato l'unico settore da non aiutare, quando invece genera un reddito fiscale enorme. Interessa a milioni di persone, non si può pensare che scompaia la metà dei club, non ci si può permettere di fare fallire la metà del mondo del calcio”.
IL FONDO CVC NEL CALCIO
“Al momento vedo un percorso di 30 giorni di esclusiva. E dovremo stare attenti. Non vorrei che l'ingresso dei fondi nel calcio facesse dimenticare tutte le difficoltà di cui dicevo prima. I fondi non risolvono tutti i problemi. Ora andremo a negoziare con questi signori. Prevedo un mese complicato: il fondo fa gli interessi dei propri investitori, noi dovremo fare i nostri. Mi auguro che si arrivi alla conclusione della negoziazione. In questo momento il calcio ha bisogno di un grande professionista indipendente. La figura essenziale sarà il Ceo che sarà nominato dal fondo, al fine di recuperare terreno rispetto a Inghilterra, Spagna, Germania. Lì valorizzano molto di più il prodotto calcio”.
LA SINERGIA CON L'OLBIA
“Una bella cosa, progettata col presidente Marino che è anche un amico di gioventù. L'idea era valorizzare il più possibile il territorio, scoprire e lavorare coi migliori giovani, senza obbligarli a trasferirsi a Cagliari a 13, 14 anni, cercando di avere un secondo settore giovanile di eccellenza in Sardegna, dopo il nostro. E, avere uno sbocco per quei giocatori non subito pronti per la Serie A. Abbiamo lavorato bene in questi anni, l'anno scorso la Primavera era seconda dietro l'Atalanta prima del lockdown”.