Giulini: “Ripartiamo dalla maglia e dai tifosi”

Giulini: “Ripartiamo dalla maglia e dai tifosi”

“In questi mesi abbiamo capito cosa vale veramente, quali sono i valori. “Una Terra, un Popolo, una Squadra” non è solo uno slogan, ma i concetti da cui ripartire. I colori e la bandiera, al di là del valore del giocatore”.

Il presidente rossoblù Tommaso Giulini ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano L'Unione Sarda, in edicola oggi. Tra i tanti temi sul tappeto, il mercato. “Marin ci ha fatto capire in poche ore la sua voglia di venire a Cagliari e condividere il nostro progetto. Czyborra arriverà non appena risolti i suoi problemi di salute. Abbiamo chiuso l'affare Sottil, ma non ci fermiamo. Nainggolan? C'è la nostra volontà e quella del giocatore, vorremmo chiuderla al più presto. Spero che l'Inter ci possa venire incontro”.

REWIND DELLA SCORSA STAGIONE
“Il campionato era iniziato benissimo grazie alle grandi qualità di Nicolò Barella che ci hanno permesso di fare la cessione record della storia del Cagliari. Abbiamo reinvestito quei soldi su calciatori che hanno dimostrato di essere importanti, da Nandez a Rog, Simeone, Olsen e Nainggolan. Eravamo molto contenti che tutte le scelte fatte con quella cessione fossero state azzeccate. Dicevano che 47 milioni fosse una cifra folle, ma ci si sta rendendo conto che il giocatore è di altissimo livello e i bonus sono arrivati tutti. I risultati non ci hanno dato ragione, con quell'organico avremmo dovuto chiudere nei primi dieci posti. Zenga? Una delle tante scelte azzeccate di Marcello Carli. L'entusiasmo che ci ha messo è stato determinante per la salvezza. Non era facile né scontato in quel momento tenere la squadra sul pezzo e di questo ringrazio direttore e allenatore. Ci siamo anche tolti la soddisfazione di battere la Juve”.

LA SITUAZIONE COVID IN SARDEGNA E I POSITIVI
“Ritengo che l’intuizione iniziale del presidente Solinas fosse quella giusta, tanto che dopo tutti hanno capito che non sarebbe stato sbagliato aumentare i controlli in entrata.  Da noi è stato molto bravo il responsabile medico Marco Scorcu che ha anticipato e capito chi fosse più a rischio contagio. E ci aveva visto giusto, tanto che adesso che i nazionali vanno via, abbiamo i primi rientri dalla quarantena.”

RIAPRIRE LA SARDEGNA ARENA
“Io credo che Cagliari sia pronta ad ospitare il pubblico, abbiamo uno dei pochissimi stadi aperti su tre lati, non vedo per quale motivo non si possa riaprire la Sardegna Arena con almeno il 30% della capienza. Credo che progressivamente si stia provando a riacquistare la nostra normalità, abbiamo ripreso ad andare in chiesa e a frequentare le spiagge. Ritengo che grazie al presidente Solinas si possa lavorare per un'autorizzazione in deroga che ci permetta di raggiungere una capienza limitata per le partite interne. I contagi a Cagliari sono molto bassi e siamo in grado di garantire un controllo accurato. Per questa squadra è fondamentale ritrovare il clima dello stadio. Il calore, il tifo. Il Cagliari non può stare senza i suoi tifosi, per noi il pubblico è vitale”.

L'ACCORDO CON ADIDAS
“Un passo avanti. Abbiamo festeggiato il nostro centenario con Macron, che per noi ha fatto un grande lavoro, ma dopo quattro anni abbiamo ritenuto di dover cambiare e andare su un brand ancora più internazionale. Siamo l'ottava squadra più tifata in Italia ma nel mondo siamo ancora poco conosciuti, con questo marchio arriveremo subito nei cinque continenti. È un'internazionalizzazione del brand Cagliari e anche della Sardegna stessa che potremo ottenere solo così".

L'ARRIVO DI DI FRANCESCO
“È il segnale che vogliamo un calcio divertente, che appassioni. Con gli stadi vuoti e un gioco che non attira, diventa tutto più difficile. Credo che Di Francesco possa trascinare la gente e costruire un percorso. Dopo tre giorni dal nostro primo incontro aveva già scelto di accettare la nostra proposta: questo la dice lunga sulla sua voglia di far bene a Cagliari”.