
Pavoletti: “Sogno di tornare a fine campionato”
“Il mio sogno ora? Giocare almeno un minuto in una delle ultime partite”. Leonardo Pavoletti è intervenuto alla trasmissione di Radiolina “Il Cagliari in diretta”: l'attaccante rossoblù sta completando il percorso riabilitativo dopo l'infortunio al ginocchio.
RIAPERTURA DEGLI STADI
“Mi piacerebbe ritrovare presto i tifosi allo stadio. Ero alla Sardegna Arena per Cagliari-Atalanta, mi ha fatto pensare a quei tornei estivi che giochi da ragazzino, quando allo stadio ci sono soltanto i genitori dei ragazzi. Non pareva nemmeno una partita di Serie A. Poi siamo professionisti, le motivazioni si trovano, devi concentrarti, cercare di fare gol e vincere la partita; ma la presenza del pubblico crea l'atmosfera giusta, senza tifosi non è la stessa cosa”.
LA RIABILITAZIONE AL POETTO
“La mia riabilitazione prevede anche il lavoro in acqua. Col preparatore Francesco Fois abbiamo allora pensato di fare due sedute settimanali al Poetto. I miei compagni all'inizio mi prendevano in giro, ma in realtà erano gelosi, anche a loro sarebbe piaciuto stare con me! La gente al Poetto è stata molto rispettosa: si avvicinava per chiedere una foto o un autografo solo dopo che avevo terminato il lavoro”.
IL RAPPORTO CON LA CITTÀ
“Le persone mi salutano per strada con un semplice “Ciao Pavo”, come se fossi un loro vicino di casa, un amico: è una cosa molto bella. Mettere radici a Cagliari? Ci sto pensando, qui si vive e si mangia bene, il clima è ottimo, la gente è legata alla squadra ma ti fa respirare, i posti sono magnifici”.
LA SQUADRA IDEALE
“Certamente mi è dispiaciuto non poter contribuire ai successi della squadra quest'anno. In rosa ci sono grandi giocatori, dalla tribuna vedere certe palle filtranti fa venire l'acquolina in bocca. Mi sarei divertito molto. Joao Pedro dice che è migliorato nel gioco aereo osservandomi in allenamento? Esagera, in realtà lui è sempre stato molto bravo, stilisticamente è anche più bravo di me. Simeone sta facendo benissimo, peccato non aver potuto giocare insieme, sarà per l'anno prossimo”.
ALLA SCOPERTA DEL MISTER
“Il mister è stato un grande giocatore, ha mille aneddoti da raccontare. Mi è sembrato subito una bella persona, con la quale puoi parlare: naturalmente potrò esprimere un giudizio più completo una volta che tornerò in gruppo e lavorerò con lui quotidianamente”.