
Zenga: “Pronti a tutto”
“La fortuna di aver girato il mondo mi aiuta molto nell'approccio con i ragazzi: io propongo, non impongo nulla. E so sempre adattarmi immediatamente a tutte le cose, quindi siamo entrati subito in sintonia”. Mister Zenga ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “Tuttosport”, in edicola oggi.
LA RIPRESA
“Tutti puntano il dito sulla tenuta fisica ma la differenza verrà fatta dall'intensità nel tenere alta la concentrazione. Non siamo abituati a giocare 13 partite in 40 giorni. E questa capacità l'hanno in pochi. Le cinque sostituzioni sono un aiuto in più per una squadra con giocatori che più o meno si equivalgono. Io devo pensare solo a dare tutto quello che ho e a far sì che la mia squadra in campo possa dare battaglia”.
TREDICI GARE RAVVICINATE
“Sarà tutto molto particolare: non sarà come un Campionato del mondo, dove vanno in fondo solo in quattro, qui giocano tutti dodici-tredici partite. Si giocherà dopo essere rimasti chiusi due mesi in casa, non sarà facile per nessuno. Allo stadio si arriverà con delle mascherine e non ci sarà il pubblico. Sarà allora come da ragazzini, quando si giocava senza nessuno intorno e poteva succedere di tutto. Ed è quello che ho detto anche stamattina ai ragazzi: il mio Cagliari dovrà essere pronto a tutto”.
LE AMBIZIONI DEL CLUB
“Tutti guardano allo stadio, io alle infrastrutture, e il club da questo punto di vista, sta facendo benissimo ampliando il Centro Sportivo di Assemini, costruendo una nuova club house, una nuova palestra, due nuovi campi da calcio. È lì che una società diventa grande e forte, perché costruisci una base importante su cui progettare. Quando hai un sogno e hai una strategia, magari l'obiettivo non arriva subito, ma col tempo. E il Cagliari possiede una grande struttura, bellissime idee, è una società giovane e brillante. Per questo sono convinto che, prima o poi, il Cagliari arriverà in Europa”.