Passetti: “Scriviamo le regole del gioco per ripartire"

Passetti: “Scriviamo le regole del gioco per ripartire"

Il Direttore Generale rossoblù Mario Passetti, in una intervista a "L'Unione Sarda", ha fatto il punto sul dibattito che anima il calcio italiano circa i tempi e i modi con cui ripartire a seguito dell'emergenza per il Covid-19, illustrando nel dettaglio quella che è la posizione del Club. 

L’IMPORTANZA DELLE REGOLE
"Vogliamo ripartire, ma con regole certe. Il Cagliari si augura di poter tornare quanto prima a fare quello che ci appassiona, ovvero giocare a calcio. Dall'assemblea di Lega è emerso un forte senso di unità e una richiesta di chiarezza: le attività potranno riprendere quando verranno stabilite tutte le regole, che non si esauriscono solo nell'applicare un protocollo sanitario per tutelare la salute degli atleti, ma dovranno disciplinare gli aspetti amministrativi, contrattuali ed organizzativi della ripresa del campionato".

IL CALCIO TRAINO DEL PAESE
"Il nostro settore non viene ancora considerato come cruciale per il Sistema Italia. Produciamo oltre un miliardo di contributi fiscali e previdenziali, ma soprattutto alimentiamo la passione di 26 milioni di tifosi. Non viene dato al calcio il peso che merita, ma mi auguro che anche il governo abbia iniziato a porre più attenzione al nostro mondo”.

QUESTIONE CONTRATTI
"La Figc deve dare indicazioni sul tema inerente la scadenza dei rapporti al 30 giugno. Noi potremmo trovarci con dieci giocatori in meno se perdessimo i cinque che sono in prestito e i cinque che hanno il contratto in scadenza. Da una rosa di 25 elementi, considerando gli infortunati, arriveremmo a 12 giocatori disponibili. Tutto sarebbe più pianificabile con una regola che estendesse la durata dei rapporti per la stagione 2019-20, ma occorre saperlo in anticipo sulla ripresa del torneo. Abbiamo fatto una proposta ai nostri calciatori, ci auguriamo di arrivare presto ad una soluzione, escludo che si possa ripartire senza formalizzare preventivamente un accordo”.

I CALENDARI
“Servono 15 date per campionato e Coppa Italia, giocando tre volte a settimana. Anche sugli aspetti organizzativi servono regole certe: ad esempio, ancora non è chiaro cosa accadrebbe se dopo la ripresa dovesse esserci una nuova ondata della pandemia o un contagio di qualche calciatore: si considererebbe la classifica al momento del nuovo stop?".

RICOSTRUIAMO UN CALCIO DIVERSO
"Credo ci sia una voglia enorme di ricominciare, dobbiamo pensare però di costruire un calcio più vero, genuino. Questo momento storico potrà aiutare a pensare ad un calcio più umano, fatto di passione, magari più povero ma più vicino ai tifosi.Torneremo a giocare se i tifosi e il governo lo vorranno, e quando tutte le regole saranno definite, in modo da garantire la regolarità del campionato da terminare".