Scorcu: “La salute prima di tutto”

Scorcu: “La salute prima di tutto”

Il responsabile sanitario del Cagliari, Marco Scorcu, ha parlato al quotidiano L’Unione Sarda, in edicola oggi. Al centro dell’intervista la lotta al coronavirus: “Cosa lascerà questa pandemia? Un grande coinvolgimento, umano e professionale, una tragedia in cui voglio ricordare le tante vittime, anche tra i colleghi. Nulla sarà come prima. Si dovrà lavorare per potenziare le attività di prevenzione, abbandonate negli ultimi decenni, primo avamposto contro le infezioni. Abbiamo creduto di superarle con antibiotici e farmaci. E ora siamo tornati a quello che si faceva nel 1600, si sta lontani. Il servizio sanitario italiano, nonostante tutto, ha dato un'ottima risposta. Ripartiamo da qui”.

GLI ALLENAMENTI DA CASA
“Prima di sospendere l’attività si è proceduto con una sorta di smart training a casa, attività coordinata dallo staff tecnico. Noi abbiamo interagito con i giocatori per ogni problematica, intervenendo a distanza. I calciatori hanno paura? Credo che oggi non ci sia una persona che non abbia paura, è giusto temere qualcosa che non si vede. Come è giusto che i ragazzi e i loro familiari ci pongano domande sui comportamenti da tenere. Siamo i loro medici”.

LE INIZIATIVE
“La Fondazione Giulini ha fatto una donazione importante all'Ats. E dalla regione cinese di Xiapu, dove il Cagliari era stato ospite con il Direttore generale, Mario Passetti, il Coordinatore tecnico della Primavera, Daniele Conti, e il responsabile della Cagliari Football Academy, Bernardo Mereu, riceverà a breve un quantitativo di materiale sanitario (150mila mascherine, termometri a infrarossi, indumenti e occhiali protettivi) da girare agli ospedali. Ci sono poi iniziative personali dei giocatori, come il progetto #sosteniAMOli e azioni di volontariato”.

LA RIPRESA
“Le attività professionistiche saranno le prime a ripartire. Il presidente della Federazione Medico Sportiva Casasco ha creato una commissione tecnico-scientifica di altissimo profilo, per dare degli indirizzi necessari a tutela della salute degli sportivi, ma anche di quella di coloro che vivono a contatto con gli atleti. Solo le istituzioni diranno quando riprendere. Si dovranno seguire procedure igieniche e cliniche a tutela della salute dei calciatori. Sarà mantenuto il distanziamento sociale e tutti i calciatori saranno sottoposti a tamponi nasali e test sierologici. Senza tamponi non si riprende. Ma la priorità ora va ai pazienti, ai loro contatti e al personale sanitario”.