
Zenga: “Pronti a giocare anche in estate”
Walter Zenga ai microfoni di Radio 1 all’interno della trasmissione “Radio Anch’io Sport”, con Filippo Corsini, Alberto Cerruti e Paolo Casarin. Il mister rossoblù ha parlato di diversi temi legati all’emergenza Covid-19: dai futuri scenari sulla ripresa della stagione, con un nuovo approccio alla preparazione, alla riduzione degli ingaggi.
LA RIPRESA DEL CAMPIONATO
"Sono ottimista di natura, per quanto la situazione ci imponga assoluta attenzione. In questo momento è difficile ipotizzare una data: la priorità ora è ritornare alla vita, poi le leghe potranno trovare un accordo con le istituzioni sportive per riscendere in campo. Tutto quello che è successo ci cambierà tantissimo, apprezzeremo la bellezza di ciò che ci circonda".
L’ISOLAMENTO AD ASSEMINELLO
"Ho scelto di vivere isolato, ho rispettato le direttive e pensato di dare un contributo positivo stando a casa, togliendomi per esempio da una fila al supermercato. La mia famiglia è a Dubai, per me è difficile, ma i miei bimbi stanno bene e guardo al domani con grande ottimismo".
I TAGLI SUGLI STIPENDI
"I soldi in questo momento non possono essere la priorità. Vi svelo anche un particolare: quando ho firmato con il Cagliari il 3 marzo il Presidente Giulini ed io abbiamo messo una clausola di buon senso nel contratto, che riguardava proprio questo periodo. Le persone intelligenti vagliano ciò che può succedere con ampio anticipo e hanno delle soluzioni a riguardo: quello che sta facendo la Juventus Giulini ed io lo abbiamo fatto a inizio mese".
I TEMPI DELLA NUOVA PREPARAZIONE
"Quando si ripartirà la metodologia di preparazione sarà completamente differente: un conto è finire un campionato, fermarsi tre/quattro settimane, andare in vacanza e riprendere con un ritiro e amichevoli. In questo caso invece saranno passati due mesi in cui i calciatori saranno rimasti chiusi in casa, senza fare allenamenti specifici. Non ci potranno essere amichevoli di preparazione e si ci giocherà un campionato di 12/13 partite in un lasso di tempo ristretto. Non ho mai pensato di poter scendere di nuovo in campo il 3 maggio, ma c’è stata un’apertura per andare oltre il 30 giugno. Se ci sarà da giocare in estate lo faremo, anche con uno stop ristretto tra un campionato e l’altro".
UN TOUR DE FORCE
"Un tour de force che potrebbe condizionare la preparazione della Nazionale in vista di Euro2021? Parto da una premessa: il calcio va in secondo piano rispetto alla salute e alla ripresa delle attività produttive. Ma lo stesso calcio è un fattore molto importante per il PIL nazionale. Per cui anche se il campionato dovesse durare 14 mesi, Mancini saprà comunque scegliere gli uomini migliori per fare un grande Europeo. Ho allenato in Serbia, Romania dove i campionati finiscono a fine maggio-inizio giugno e dopo 10 giorni si va in ritiro per preparare i preliminari di Europa League. Non vedo il problema di giocare una stagione lunga: innanzitutto ritorniamo a vivere, sperando di vedere i dati alla sera che calano. Poi se ci sarà da giocare senza sosta, lo faremo".