Ragatzu: “Vivo un sogno”

Ragatzu: “Vivo un sogno”

“Tra i tanti messaggi di complimenti dopo il gol al Sassuolo, mi ha fatto particolarmente piacere ricevere quello di Massimiliano Allegri. Era contentissimo non solo per il gol, ma anche per come mi ero espresso durante le interviste”. Daniele Ragatzu ha rivelato l'aneddoto durante la sua partecipazione alla trasmissione di Radiolina “Il Cagliari in diretta”: una delle tante curiosità svelate dall'attaccante quartese, rientrato alla base dopo diversi anni. “Tornare era un sogno che non ho mai smesso di coltivare. Non sono uno che molla, ci credevo: ora è anche tutto più bello rispetto a otto anni fa”.

IL PRIMO INCONTRO CON GIULINI
“È stato quando sono andato a firmare per il Cagliari. Il Presidente Giulini ha creduto in me: una bellissima persona, c'è molta stima reciproca e questo non può che farmi piacere”.

GLI ATTACCANTI ROSSOBLÙ
“Mi trovo bene con tutti. Al fianco di Simeone magari divento più trequartista, mentre il mio ruolo naturale è più simile a quello di Joao. Cerri? Un grande giocatore, non è facile entrare in campo e trovare subito il gol come ha fatto lui”.

COSSU E MEREU
“Andrea è un simbolo del Cagliari, è stato il mio idolo da giocatore, come persona non ne parliamo, un fratello. Quando ho segnato a Reggio Emilia, è schizzato dalla panchina ad abbracciarmi. Il mister Mereu è un maestro di calcio e di vita. A Olbia mi ha ritagliato il ruolo di trequartista, è andata bene, ho potuto sia segnare che creare gioco”.

IL RAPPORTO CON I COMPAGNI
“Vado d'accordo e scherzo con tutti, naturalmente con i giocatori sardi c'è più confidenza, parliamo anche in sardo. Nainggolan? Ha conservato la stessa umiltà degli inizi, ha sempre un consiglio da dare ai più giovani”.

LA CHIAMATA DELL'OLBIA
“Venivo da un infortunio grave, quando è arrivata la telefonata dell’allora Direttore sportivo dell’Olbia, Pierluigi Carta, mi sono rimesso in discussione in Serie C. Tornavo nella mia terra, non potevo chiedere di meglio, da buon sardo soffrivo la nostalgia di casa. Il primo anno ho iniziato bene, ho finito in calando, il secondo anno m sono preso qualche soddisfazione in più”.

IL PRIMO GOL IN A
“A Firenze, nel 2009. Non riuscivo a crederci. Un gol poi tutto sardo: cross di Pisano, assist di Cossu, a porta spalancata: non potevo sbagliare, come a Reggio Emilia”.