
Pellegrini: “Una stagione speciale”
Luca Pellegrini ha concesso un'intervista al quotidiano “Tuttosport”. Tra i tanti temi toccati, le sensazioni in una stagione speciale. “C'è qualcosa di magico nell'aria. E non può non essere così: nel 2020 il Cagliari festeggerà i 100 dalla fondazione e i 50 anni dello scudetto, avvertiamo l'entusiasmo e l’orgoglio dei tifosi. Noi giocatori dobbiamo trasformarlo in azioni. Significa dare tutto quello che abbiamo, significa energia sul campo”.
L’UNICITÀ DEL CAGLIARI
“I sardi sono bravissimi nel trasmettere il loro senso di appartenenza e di attaccamento alla maglia, alla loro terra. Il Presidente Giulini ha ragione quando dice che rappresentiamo non solo una tifoseria ma anche un popolo, non solo una città ma anche un’Isola. È l'unicità del Cagliari”.
PROGRAMMAZIONE E INVESTIMENTI
“Il Presidente ha varato un pieno di crescita pluriennale e ha fatto investimenti importanti. Penso al mercato, al nostro centro sportivo, al vivaio, al progetto di un nuovo stadio. La sensazione è che ci sia una crescita societaria, di programmi, di azioni e investimenti”.
CRESCERE E MIGLIORARSI
“Voglio continuare a dimostrare a me stesso che se sono qui è perché c'è un motivo. Voglio vederla dentro di me, la crescita. Voglio migliorarmi e meritare. In passato ho avuto degli infortuni, che ho cercato di trasformare in punti di forza. Il ricordo di quando ero fermo è ancora vivo ed è anche per questo che faccio una corsa e uno scatto in più”.
LA FAMIGLIA ROSSOBLÙ
“Trascorriamo tanto tempo assieme anche lontano dai campi di allenamento. Nel centro sportivo prima e dopo il lavoro sul campo. Per noi essere giocatori del Cagliari non si riduce a stare un'ora e mezzo col pallone tra i piedi, nel nostro spogliatoio c'è qualcosa di familiare. Il mister è molto scrupoloso, cura ogni dettaglio, vuole tanta intensità, ci sprona senza caricarci di pressioni eccessive. Ci fa crescere sotto ogni aspetto, tecnico e tattico”.
IL TORINO
“È una grande squadra, con individualità importanti e un mister di grandissima esperienza. Andare a giocare da loro non è mai facile. Dobbiamo pensare a giocare forte. A fare anche lì il nostro gioco e cercare di portare a casa dei punti”.