
Dessena: “Gioco per la maglia e i nostri tifosi”
Duecento partite col Cagliari in nove stagioni: un traguardo invidiabile. Daniele Dessena ha ripercorso la sua carriera in rossoblù, soffermandosi anche sul presente, alla trasmissione radiofonica “Il Cagliari in diretta”. “La mia prima partita l’ho giocata il 13 settembre 2009, Fiorentina-Cagliari. Ero in prestito, fu una stagione meravigliosa, ho conosciuto persone che mi hanno fatto capire cosa significa giocare per la squadra che ami. Sono valori in cui credo e che ho fatto miei. Rientrato alla base, ho fatto di tutto per tornare in Sardegna, sino a quando è capitata l’occasione e l’ho presa al volo. Mi sento ormai un po' cagliaritano e ne vado fiero”.
LA PARTITA MEMORABILE
“Ricordo Cagliari-Genoa, la prima partita del mio ritorno. Vincemmo 3-0. Memorabile Cagliari-Brescia 6-0. Sono sicuro che i ragazzi in quell’occasione hanno giocato per me, ricordando la partita dell’andata quando mi infortunai seriamente e perdemmo 4-0”.
LA FASCIA DA CAPITANO
“La prima volta che l’ho portata fu in un Cagliari-Cesena 2-1. La fascia rappresenta una responsabilità enorme, è un onore, ma essere capitano significa esserlo non solo sul campo: devi essere presente ogni giorno, indicare la strada a tutti, anche a compagni con più anni di te. Bisogna essere un esempio, metterci la faccia e andare a mille, sempre”.
I TIFOSI
“Il tifoso del Cagliari è unico, speciale, come la squadra. In questi nove anni mi hanno dimostrato tanto affetto, sia al calciatore che all’uomo. Giocare per loro è la cosa più bella che ci sia. La mia Champions League è qui a Cagliari”.
IL RECUPERO DALL’INFORTUNIO
“Sapevo che ci sarebbe voluto ancora più tempo. Dovevo lavorare e conoscermi, il mio fisico è cambiato. L’orgoglio e il senso della competizione sono stati importanti. Ho trovato il modo di affrontare le cose, ora sono sereno, consapevole di essere tornato quello di prima. I brutti ricordi li lascio in un angolo, anche se ogni tanto è giusto che vengano fuori perché in ogni caso ti hanno reso una persona migliore”.
IL RAPPORTO CON MARAN
“Un allenatore preparato, che porta avanti le sue idee senza farsi condizionare ma aperto al dialogo. Riesce a fare sentire tutti importanti all’interno del gruppo”.
DOMENICA IL CHIEVO
“Una partita fondamentale, da vincere a tutti i costi come quella col Bologna. Prendere i 3 punti vorrebbe dire portare il vantaggio sul Chievo a +14 e posizionarsi nella parte sinistra della classifica. Servirà l’aiuto di tutti: so quanto può essere trascinante il tifo della Sardegna Arena. L’anno scorso ci siamo salvati insieme. Noi giocatori siamo contenti nel vedere bambini, donne, anziani, che sostengono il Cagliari: la Sardegna Arena è il nostro stadio, dobbiamo far valere il fattore campo”.