
Barella: “Io, Gigi Riva, la Sardegna”
Nicolò Barella è sulla copertina di “Sportweek”, il settimanale de “La Gazzetta dello Sport”. Una lunga intervista, quella rilasciata dal giovane centrocampista rossoblù, che ha spaziato su vari temi, dal calcio alla vita privata. Ecco alcuni passaggi:
“Il pallone è arrivato a 3 anni e mezzo, alla scuola calcio “Gigi Riva”. Ovviamente a quell'età era solo per divertirmi. Uno o due anni dopo mia mamma mi portò a pallacanestro perché nella sua famiglia ci avevano giocato tutti ma in palestra ero l'unico che calciava il pallone contro il muro. Così tornai alla “Gigi Riva”. Lui l'ho conosciuto solo a 17 anni. Mi disse “Ti ho visto giocare, continua così”. Trovai la forza di rispondergli: “grazie”.
“Nascere e crescere su un'Isola significa sentirsi parte di un popolo. Una sensazione che avverto quando gioco: a spingermi non è solo il tifo, ma la passione di una comunità intera. Più degli altri gioisco delle vittorie e soffro nelle sconfitte. So che la gente vorrebbe sempre di più da me, ma deve sapere che, anche quando faccio male, ho dato tutto. Posso sbagliare un passaggio, mai l'atteggiamento”.