
Faragò: "Cagliari, la mia sfida"
È una della più belle sorprese di questa prima parte di stagione: Paolo Faragò, classe 1993, su e giù per la fascia destra, qualità e quantità a servizio della squadra. Il calciatore ha rilasciato un’intervista a Il Corriere dello Sport in edicola oggi, tracciando innanzitutto un bilancio di questi primi 12 mesi in rossoblù: “È successo di tutto. Dall’infortunio appena arrivato che mi ha impedito di inserirmi subito, al necessario periodo di rodaggio. Diciamo che a partire da questa stagione, con il ritiro fatto con il gruppo, ho iniziato il mio vero primo campionato con il Cagliari e non posso che essere soddisfatto. Cagliari era una sfida di cui avevo bisogno”.
Faragò si è dovuto adattare a un cambio di ruolo. Una prova superata visti i risultati, due gol e quattro assist nel girone di andata: “Già a Novara mi era capitato di fare l’esterno, ma non il terzino come a inizio stagione. Giocando largo ho dovuto imparare tanti movimenti nuovi, una diversa postura e tutto il discorso tattico, ma ho cercato di impegnarmi per riuscirci alla svelta”. Ringraziamenti? “Tutti quelli che, nei cinque anni da professionista, hanno lavorato con me e mi hanno dato qualcosa. Se devo fare un nome dico Alessandro Agostini che mi dà tanti consigli sulla fase difensiva”.
L’esterno ritorna sulla gara contro la Juventus: “C’è il grande rammarico di non aver portato a casa un risultato positivo nonostante fosse alla nostra portata. Resta la consapevolezza che, giocando in questo modo, possiamo giocacela con tutti”. Faragò guarda già avanti, all’orizzonte c’è la partita con il Milan di domenica 21 gennaio: “Ci teniamo stretti rabbia e rammarico per utilizzarli in un’altra battaglia. Dobbiamo affrontarli con la mentalità di chi si deve salvare e fare punti”.