INTERVISTA 🎙️

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“Cerco ogni giorno di rubare qualcosa ai compagni di reparto, sono giocatori fortissimi, do il massimo negli allenamenti. C’è una sana concorrenza, come è giusto che sia in una Società importante come il Cagliari”: il centrocampista rossoblù Nunzio Lella si è raccontato al sito “Centotrentuno”. Di seguito un estratto delle sue parole.

SARDO D’ADOZIONE
“Con la mia Terra d’origine, la Puglia, ho un rapporto fantastico: amo tornare a casa, lì ho i miei amici e la mia famiglia. Vedere i loro visi orgogliosi mi fa capire che sto facendo grandi cose. La Sardegna mi ha adottato: qui da subito sono stato accudito da persone che mi hanno fatto integrare benissimo. Tra Puglia e Sardegna ci sono tanti fattori simili tra cui il clima, un mare stupendo e la gente calorosa. Qui ci sono i nuraghi, da noi trulli, casedde e muretti a secco. Anche le nostre campagne si assomigliano, è stato facile ambientarsi nell’Isola”.

DALLA PRIMAVERA ALL’OLBIA
“Sono arrivato qui nel 2018 in Primavera: è stata un’esperienza fantastica, eravamo un gruppo forte. Poi mi sono trasferito all’Olbia: avevo chiesto alla Società la possibilità di andare a giocare "tra i grandi", perché secondo me è un passaggio importantissimo, che aiuta un giovane a crescere. Infatti trasferirmi dal campionato Primavera a quello di Lega Pro è stato un grande passo: è nel calcio “dei grandi” che capisci la vera importanza dei tre punti. Non nego siano stati anni difficili e abbastanza impegnativi, ma è stato un triennio fondamentale in cui ho raggiunto il traguardo delle 100 gare con l’Olbia”.

L’APPRODO IN PRIMA SQUADRA
“Conoscevo già Pavoletti e Deiola dai tempi della Primavera, mi hanno accolto tutti benissimo: i compagni più esperti da subito hanno iniziato a trasmettermi cosa significa indossare la maglia del Cagliari. Sta a noi giovani allenarci sempre al massimo, farci trovare pronti, dimostrare quanto valiamo. La ricetta è il lavoro, mai mollare”.

LA GUIDA DI MISTER RANIERI
“Il Mister dà fiducia a tutti, ci fa sentire importanti. Ha avuto parole di stima nei miei confronti, sentirsi dire certe cose da un allenatore come lui, che tra i tanti successi ha vinto anche una Premier League, non può che fare piacere. Quando un allenatore ti parla così vuol dire che a te ci tiene, quindi io posso solo andare a 110 mila all’ora in campo e dimostrargli che magari ha ragione. Lui ha un occhio di riguardo per i giovani, li sprona a dare il massimo ed è normale che tutti lo seguano. Quando lui parla, tutti lo ascoltano, si dà sempre il massimo in campo”.

LA MAGLIA 23
“È il mio numero preferito, per due motivi: intanto per Michael Jordan, per la sua mentalità e per quello che è stato nel basket, un idolo assoluto. E poi per Nicolò Barella: quando sono arrivato a Cagliari ho potuto apprezzare la sua qualità, è tuttora il mio giocatore preferito”.